21 Aprile 2020
Valerio Magrelli
Geologia di un padre
Einaudi, 2013, pp. 160, € 18,00
«Desiderio di rievocarlo: perché? Forse perché mi manco. È come se soffrissi per la mia morte. Infatti, ai suoi occhi, il morto sono io. Io l'ho perso, nella stessa maniera in cui lui ha perso me. È come se avessi perso, per un lutto riflesso, una parte di me. E dunque mi compiango, molto più di quanto non compianga lui. Mi guardo attraverso i suoi occhi: ci siamo morti entrambi, reciprocamente. Con la sua morte, è stata la nostra coppia a scomparire. Ormai siamo spaiati, definitivamente. Perciò, parlando di lui, passo dalla sua parte, gli giro dietro, gli vedo le carte, mi vedo al di là del tavolo da gioco, e scopro che per il suo sguardo io non esisto più. Morendo, lui ha perso suo figlio. Un nodo talmente complesso da non capire più a quale dei due capi ora mi trovi».
OTTANTATRÈ paragrafi quanti gli anni del genitore, in questo libro Geologia di un padre di Valerio Magrelli, che ha il sapore della carta antica, della muffa che non puzza, della nostalgia che sa di tabacco, delle lacrime che cadono alla vista di un oggetto dimenticato nei ricordi, di una carbonara non mangiata in sua compagnia nel mio caso. Un libro che mi è caduto in braccio in questi giorni di vita in casa, fra i tanti che stavo ripulendo dalla polvere e delle case dei ragni, questo l'ho visto, il titolo mi ha chiamata a sé donandomi dolore comprensioni pace tumulti e le mie rimembranze.
Una buona lettura per chi vuole ritrovarsi figlio.
Ma non voglio salutarlo in questo modo. C’è un altro Giacinto che vedo sulla soglia, sorridente e controluce, mentre mi dischiude la porta di qualche chiesa sconosciuta. “Entra”, mi dice. “Entra”, mi insegna: “Vai dritto e aprila. Lascia agli altri, se vogliono, il peso di vietarti l'ingresso. Non arrestarti, prima che te lo impongano”. Quanti portieri, quanti sacrestani ho superato seguendo il tuo consiglio! Quanti cortili, quanti chiostri ho visto, che non avrei altrimenti visto mai! È così che lo voglio salutare, con questo nodo in gola che mi viene nel ricordarlo alto, radioso, allegro, che mi fa segno di venire avanti, di non aver paura, di seguirlo, di fare come lui, in questo, "almeno in questo".
Barbarah Guglielmana
» [ASPETTA PRIMAVERA, DELFINI_53]
Barbarah Guglielmana legge Geologia di un padre di Valerio Magrelli - Einaudi
(Pavia, 21 marzo 2020 – Libreria Il Delfino) |