Quando venne fuori l’AIDS, lo slogan era “se lo conosci, lo eviti”, che poi fu applicato, a volte scherzando, anche a varie categorie di cose o persone. Lo stesso slogan si potrebbe applicare per il virus COVID-19, più comunemente conosciuto con il nome di “Coronavirus”, che sta creando un momento di particolare tensione e preoccupazione nel mondo. Il modo migliore, per arginare la malattia e i rischi da essa derivanti, è adottare misure di precauzione, che ne limitano la diffusione. 0biettivo raggiungibile: “Mission possible: limitare il contagio”, e spiegare che soltanto i corretti comportamenti, da parte di tutti, potranno dare una risposta efficace al problema.
Oltre alle 10 raccomandazioni del Ministero della salute, il concetto che va divulgato al massimo è che, ridurre i contatti riduce i contagiati a rischio di manifestazioni severe, anziani, diabetici, con malattie cardiovascolari, problemi respiratori, a casa o ricoverati, la cui infezione, ravvicinata o peggio ancora sincrona, potrebbe causare l’emergenza sanitaria, legata alla mancata diponibilità di posti letto di terapia intensiva per chi ne ha necessità, sull’intero territorio nazionale. In base ai dati dello studio “Vital Surveillances: The Epidemiological Characteristics of an Outbreak of 2019. Novel Coronavirus Diseases (COVID-19)” pubblicato sulla rivista scientifica Chinese Journal of Epidemiology, è emerso che il tasso di mortalità presenta i seguenti valori:
- per chi ha 80 anni o più, 14,8 %,
- 8 % tra i 70 e i 79 anni,
-·3,6% nella fascia 60-69 anni,
-·1,3% per chi ha tra i 50 e i 59 anni,
-·0,4% per chi ha tra i 40 e i 49 anni,
- 0,2 % per le fasce di età 30-39 anni, 20-29 anni e 10-19 anni,
-·nella fascia di età 0-9 anni, non sono stati riscontrati decessi.
Cercare di evitare i contagi e tentare di spalmare il più possibile nel tempo la diffusione del virus, è l’attuale obiettivo sanitario nazionale. Per questo, in alcune regioni, si sta procedendo anche ad implementare misure precauzionali negli ospedali, considerati veicolo di contagio più di altri luoghi, riducendo al massimo il numero di contatti dei visitatori con i pazienti. In alcuni ospedali, inoltre, e non solo delle zone rosse, è già stato stabilito che tutti gli interventi e i ricoveri programmati riprenderanno quando si concluderà l’allarme Coronavirus. L’obiettivo è liberare e rendere disponibili i posti delle rianimazioni, per i casi severi da COVID-19 e non esporre a rischi ulteriori i pazienti, che possano necessitare di assistenza rianimatoria post operatoria. Al fine di arginare il problema e al tempo stesso informare le strutture sanitarie e i cittadini, il governo ha predisposto delle misure cautelari e fornisce in tempo reale i documenti necessari per avere tutte le informazioni sul come operare (Cfr. » Epicentro > Coronavirus; » Ministero della Salute).
In conclusione, non è facile contrastare un nuovo virus che ha larga diffusione e alta probabilità di contagio, ma, ponendo la giusta attenzione e rispettando le semplici indicazioni che vengono suggerite, sarà possibile, insieme, evitare la diffusione incontrollata della malattia, che potrebbe mettere in ginocchio l'intera organizzazione del Sistema Sanitario. Al momento, obiettivo primario è arginare la diffusione globale, al fine di ridurre il numero assoluto dei casi critici. La più totale collaborazione di tutti, operatori sanitari e cittadini e la divulgazione delle corrette informazioni rappresenta l'unico argine concreto per superare questo difficile momento storico.
Linda Pasta