Fu per puro caso che nel 2004, di passaggio a Milano, in attesa del treno per Roma, mi fermai a leggere la pubblicazione dal titolo Conoscere Milano: il Passante Ferroviario ed all’interno trovai la notizia sulla Scuola elementare “La Rinnovata” con scritto: “Di fronte al quartiere Mac Mahon si trova la scuola elementare ‘La Rinnovata’, un interessante edificio del 1927 (ing. Belloni) in cui si sperimentavano i principi educativi e didattici innovativi di Giuseppina Pizzigoni”. Mi recai immediatamente all’ufficio informazioni della Stazione Centrale per chiedere quanto tempo ci volesse per andare e tornare da quella scuola. Certamente avevo il tempo per prendere il prossimo treno e, senza esitazione, corsi al tram e raggiunsi la scuola. Quello fu l’inizio del mio studio e della mia ricerca sul metodo sperimentale di Giuseppina Pizzigoni. Una specie di illuminazione sull’opera di una maestra tanto rilevante per la cultura pedagogica italiana, eppure trascurata, soprattutto per il contributo che ha dato al rinnovamento di quello che all’epoca si chiamava “asilo infantile”. La ricerca negli anni successivi ha confermato la mia intuizione iniziale. Mi trovavo davanti ad un pensiero che era opportuno far conoscere ad insegnanti ed educatori affinché trovassero il bandolo della matassa del loro fare scuola. Pur non essendo stata io allieva della Pizzigoni (1870-1947) capivo, mentre leggevo le sue opere e vedevo a che cosa gli insegnanti avevano dato vita nei decenni successivi all’ideazione originaria, che c’era qualcosa che mi univa a quello spirito aperto, indagatore e curioso, interamente orientato al bene dell’infanzia. La vicenda pedagogica di Giuseppina Pizzigoni è stata parallela a quella di Maria Montessori (1870-1952). Ambedue dialogarono con il Ministero, con l’Università, con il mondo ma le strade del metodo non furono esattamente le stesse. Nei miei viaggi alla Rinnovata, cominciai a scoprire che cosa era accaduto dal 1947 del metodo sperimentale. Emergeva chiaramente che la scuola dell’infanzia rimaneva in penombra. Una sola maestra, poi direttrice, era considerata esperta del metodo alla scuola materna. Si trattava di Sara Bertuzzi (1922-2016) degna discepola della Pizzigoni sin dal 1954.
Con Sara iniziarono anni di lavoro affinché nulla andasse perduto di quello che diligentemente aveva raccolto durante la sua vita scolastica. Si unirono a noi altre insegnanti ed educatrici che avevano seguito Sara e potevano testimoniarne l’opera pedagogica. Nacque il Fondo Pizzigoni, ufficialmente riconosciuto con delibera della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre il 17/07/2012. Come responsabile del Fondo sento l’obbligo morale di far vivere quanto ricevuto da Sara come dono per formare gli insegnanti. Si tratta di documenti, libri, oggetti, scritti vari catalogati nella Biblioteca Angelo Broccoli del Dipartimento di Scienze della Formazione utili per conoscere, studiare, comprendere il metodo sperimentale di Giuseppina Pizzigoni nella scuola dell’infanzia. Abbiamo un patrimonio pedagogico veramente prezioso. Credo sia unico nel suo genere. Non ho visto nulla di simile in altre Università. Lo studio continua a rivelare il filo rosso che unisce quell’impulso al rinnovamento della scuola che Giuseppina Pizzigoni avvertì dal 1907 e che oggi in parte ritroviamo nei coraggiosi insegnanti che comprendono e attuano una scuola che fa proprio il concetto fondamentale del rispetto del bambino nella sua personalità e nel suo sviluppo secondo natura; vale a dire secondo verità.
Il Fondo Pizzigoni è ubicato presso il Dipartimento di Scienze della Formazione, in via del Castro Pretorio, 20 Roma. Aperto alla consultazione di insegnanti e ricercatori, esso favorisce la comprensione delle Scuole nuove e del movimento della Scuola progressiva. Giuseppe Lombardo Radice e Luigi Credaro videro nella Rinnovata una riforma importante dell'insegnamento del primo Novecento, per la concezione del bambino e per il profilo dell’insegnante.
I collegamenti con Binder della Columbia University, Ferrière della Svizzera, Wittman della Germania, Karstadt della Prussia, Carrol della Francia collocano la Pizzigoni nel contesto europeo ed internazionale. Il modello unico e futuristico di scuola nuova all'aperto situa la Pizzigoni nella tradizione europea della Abbotsholme di Reddie (Gran Bretagna) e della Landerziehungsheime di Lietz (Germania). Solo per citare alcuni riferimenti, peraltro non esclusivi.
Il Fondo comprende 389 libri e 471 oggetti raccolti in appositi contenitori collocati nella stanza 0.14 ed esposti in 7 vetrine di cristallo e una cassettiera di grandi dimensioni. È consultabile grazie alle 456 schede descrittive presenti nel Sistema Bibliotecario di Ateneo, in gran parte dotate di immagine digitalizzata dei singoli oggetti, accessibili on line. È possibile vedere gli originali per appuntamento concordato con sandra.chistolini@uniroma3.it. I documenti hanno origine dal Programma dell’Asilo infantile della “Rinnovata Pizzigoni” e si estendono alla produzione di materiale creato per realizzare pienamente l’ideale pedagogico attuato dalla pedagogista italiana. Il progetto proposto intende promuovere la conoscenza scientifica del metodo attraverso appositi corsi post lauream, anche in lingua inglese, e cerca di raccordare, teoricamente e praticamente, i moderni paradigmi dell’outdoor education alla matrice e allo spirito di rinnovamento della scuola. Sono in corso traduzioni in lingue estere di alcuni degli scritti.
Sandra Chistolini