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Linda Pasta. Gli “smartphone zombies” 
Una telefonata non salva la vita, anzi può causare gravi danni alla salute ed anche uccidere
04 Gennaio 2020
 

Circa un anno addietro mi è capitato di assistere ad un incidente in diretta: una giovane donna attraversava una stradina, in genere con scarso traffico, dove non erano presenti le strisce per terra. È stata sbocciata e, fortunatamente, giovane e leggera, è volata un paio di metri avanti alla macchina ed è rimasta viva, con molti traumi che, ad oggi, le ricordano ancora l’incidente. Il conducente della macchina, che non è escluso stesse parlando anche lui al telefono, aveva la faccia di una seconda vittima: pallido e senza parole, ha avuto bisogno di conforto da parte del personale della polizia municipale immediatamente arrivata, mentre caricavano la prima vittima sull’ambulanza.

Questi incidenti fanno parte della categoria delle morti evitabili che l’ISTAT ogni anno conta e che, nel 2018, ha registrato 612 pedoni morti sulle strade italiane, circa due al giorno, con un incremento del 2% rispetto al 2017 e del 7% rispetto al 2016. Più della metà delle vittime stava attraversando la strada sul passaggio pedonale. Non si sa quanti degli investitori erano anch’essi al telefonino, cosa che sicuramente aumenta la probabilità dello strike.

Oltre all’utilizzo del telefonino, i fattori di rischio sono altri: per esempio, le strisce sono visibili quasi sempre accanto al marciapiede, ma non dopo un metro, dove le macchine le cancellano e quindi, da una parte il pedone crede di essere sulle strisce, ma il conducente della macchina non le vede. I conducenti non sono abituati, come negli USA, a fermarsi a distanza rispetto alle strisce, per consentire ai pedoni di passare: come in un palio, il conducente dentro l'armatura, non rischia nulla a colpire l'inerme pedone; gli è consentito addirittura di scappare e, spesso, di farla totalmente franca!

In altri paesi, ci sono già normative per contrastare questo modus operandi, detto degli smartphone zombies; si va dalle multe pecuniari in alcuni paesi USA, all'introduzione di particolari semafori che proiettano a terra la luce verde, arancione o rossa, sistema vigente per esempio in Germania. Altra soluzione, assolutamente discutibile, è che, in alcune città in Belgio e nella città cinese di Chongqing ci sono zone pedonali, le text walking lane, dedicate solo a chi cammina usando un dispositivo mobile.

In Italia speriamo che nuovi movimenti culturali abbiamo anche voglia di raccomandare norme di semplice educazione civica, per cui la gente, per le strade, invece di guardare o ascoltare il proprio dispositivo mobile, provi ad avere comportamenti socialmente validi, osservando gli altri; dovessero avere il bene incontrare qualche vecchio amico, questi potrebbe, addirittura, salvargli la vita.

 

Linda Pasta


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