Il Governo ha annunciato ieri che provvederà alla restituzione dei motocicli confiscati con la legge 168 del 2005.(1)
Ha risposto così il viceministro ai Trasporti Cesare De Piccoli all'interrogazione (question time) presentata dagli onorevoli Donatella Poretti (Rnp, segretaria della commissione Affari sociali) e Marco Beltrandi (Rnp, vicepresidente della commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni) su richiesta dell'Aduc (cfr. in calce articolo correlato, ndr).
In questo modo, il Governo porrà fine agli effetti di una norma straordinariamente punitiva che lo stesso aveva accettato di modificare pochi mesi fa, accogliendo una proposta di legge presentata dagli stessi on. Poretti e Beltrandi e redatta in collaborazione con l'Aduc. Ma contrariamente a quanto da noi proposto, la nuova normativa non era retroattiva, e pertanto rimaneva –e rimane– inefficace per tutti i provvedimenti di confisca emanati prima del 29 novembre 2006.
Ricordiamo che la legge 168/2005 prevedeva la confisca (un provvedimento definitivo) per violazioni non sempre gravi al codice della strada, quali viaggiare col casco slacciato o senza entrambe le mani sul manubrio. Migliaia di cittadini sono stati privati del loro mezzo a causa di questa norma. Molti di questi, su nostro invito, hanno fatto ricorso chiedendo al giudice di pace di sollevare la questione di legittimità costituzionale. Ma la modifica della normativa, pur non avendo efficacia retroattiva, aveva impedito alla Corte Costituzionale di esprimersi nel merito. Senza l'intervento annunciato oggi dal Governo, si dovrebbe attendere mesi o anni per una nuova decisione nel merito della Corte Costituzionale.
Ora attendiamo che il Governo tenga fede al suo impegno nel minor tempo possibile. Nel frattempo, sarebbe utile che il ministro dei Trasporti emanasse una circolare alle prefetture, invitandole a non rottamare o vendere i motorini confiscati, che dovranno appunto essere restituiti.
Pietro Yates Moretti
consigliere Aduc
(1) Estratto della risposta del viceministro De Piccoli all'interrogazione: «Effettivamente le disposizioni contenute nel predetto decreto legge non hanno previsto alcuna disciplina transitoria per le confische effettuate ai sensi della previdente normativa in materia, percepita come 'illegittimamente espropriativa' della proprietà privata.
«Giova sottolineare, come peraltro ribadito più volte dal ministro dei Trasporti, che l'amministrazione è particolarmente attenta al problema della sicurezza stradale e, pertanto, sono in corso iniziative normative, di concerto con le amministrazioni interessate, volte ad una revisione organica del codice della strada anche con riguardo a quanto rappresentato nell'interrogazione… Infatti, sono in corso contatti con il ministero dell'interno al fine di prevedere una norma transitoria per la disciplina giuridica dei ciclomotori confiscati secondo la precedente disciplina, allo scopo di evitare che, solo per questioni temporali, situazioni analoghe siano valutate in modo diverso».