Viene presentato oggi a Sondrio, ai sindaci di Valtellina, Valchiavenna e Alto Lario e ai presidenti delle due province interessate (Sondrio e... Como!) il rapporto finale di ricerca “Riqualificazione rete ospedaliera Distretto Valtellina e Alto Lario” reso dal Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano.
Già l’assenza della seconda zona territoriale (la Valchiavenna) e la presenza della terza (Alto Lario) nella denominazione del relativo Distretto dell’Agenzia per la Tutela della Salute – contrariamente al pronunciamento dei sindaci della provincia di Sondrio nell’assemblea del 13 settembre 2018, bellamente ignorato anche dai due assessori regionali promotori dell’incontro di oggi come attestato nell’adozione della legge regionale 28/11/2018, n. 15 – può dirci qualcosa degli intendimenti dei committenti (la Regione e l’ATS) e degli ‘indirizzi’ più o meno esplicitamente dagli stessi forniti per la ricerca.
Senza pre-giudizio alcuno, comunque, si vedrà e si valuterà una volta conosciuto il rapporto. A proposito della quale corretta conoscenza, stante il fatto che nell’invito ufficiale all’incontro non se ne fa alcun cenno, risulterebbe ben strano – se non decisamente sospetto – che a presentarlo e illustrarlo fossero appunto soltanto i citati committenti e non i “redattori”. Altrettanto senza pregiudizi, si potrà valutare se siano stati ben spesi i 46.360 € lordi che lo studio è costato (cfr. delibera ATS-Montagna n. 450 del 26/07/2018).
Come a suo tempo rappresentato e come recentemente confermato, ci si attende poi che a breve il report possa essere presentato e illustrato anche alle espressioni della società civile che già nella fase di consultazione hanno dimostrato vivissimo interesse per la materia. Infine è pacifico che ben poco senso avrebbe l’adunanza a porte chiuse di oggi se i sindaci non fossero poi capaci, in tempi ragionevoli, di riunirsi in sede istituzionale di Assemblea di Distretto ed esprimere in modo chiaro le proprie osservazioni e volontà. (Enea Sansi)