È uno schifo. Abbattere San Siro è una vergogna.
Che siate MALEDETTI voi che volete distruggere il luogo dei nostri ricordi, dove tanti di noi sono cresciuti, dove i nostri padri e i nostri nonni hanno passato i loro pomeriggi.
MALEDETTI, voi che sbavate per raderlo al suolo. Non siete degni di rappresentare Inter e Milan, perché a nessun vero interista o milanista sarebbe mai venuto in mente un abominio simile. Del resto siete cinesi o americani, giusto? Sicuramente, non sapete nemmeno che lì dentro una squadra di Milano ha vinto una Coppa dei Campioni. Non lo sapete perché non ve ne frega niente. Di Inter e Milan, della loro Storia, dei loro tifosi. I poveri milanisti sono anni che non hanno una squadra decente, che vengono presi in giro con acquisti ridicoli e allenatori non all’altezza. E la proprietà, che è un fondo statunitense, a cosa pensa? A costruire uno stadio nuovo, perché quando lo rivenderà, il Milan avrà un valore più alto: CHE SIATE MALEDETTI!
E non veniteci a dire che ristrutturarlo costerebbe troppo. Voi, a ristrutturarlo, non ci avete pensato nemmeno per un momento. Perché è la zona intorno allo stadio che fa gola. Sono anni, che si sta cercando di usarla e adesso, con il progetto da un miliardo di euro che state sbandierando, si potranno finalmente costruire case, case e ancora case. Diciamolo, che l’unica cosa che vi interessa sono i soldi, non uno stadio. Quello è solo il pretesto, il cavallo di Troia, altrimenti lo costruireste a Sesto San Giovanni, che è piena di aree dismesse: CHE SIATE MALEDETTI!
Povera cara Milano, passano gli anni e tutto resta uguale. Prima è stata la volta dei Navigli. Perché vennero ammazzati? Affinché potessero aumentare i prezzi delle case che vi si affacciavano. Altro che puzza: per quello, bastava fare le fogne. Chi ci guadagnò? Gli immobiliaristi, che sono sempre stati i veri padroni della città. E della gloriosa Fiera, cosa hanno salvato? Praticamente nulla. E lo stesso volete fare di San Siro: CHE SIATE MALEDETTI!
Quando parlo con qualcuno che non si occupa di calcio e sente per la prima volta questa brutta faccenda, mi imbatto solo in sguardi sbalorditi: “Ma no, è impossibile… Distruggerlo per farne un altro nello stesso posto? Ma siamo pazzi?”. Altri, incominciano coi ricordi musicali: “Lì ho visto Bob Marley, i Rolling Stones, Vasco…”. Altri ancora, rivangano ricordi di manifestazioni religiose. Perché San Siro non è solo la casa dei calciofili, ma di tutti i milanesi.
Quando proposero di coprire i Navigli nessuno credeva che l’avrebbero fatto. Era troppo… grossa. Poi, da un giorno all’altro, i Navigli non c’erano più. San Siro, per ora, è ancora lì. E allora, concittadini, diamoci una mossa, facciamoci sentire con chi dovrebbe rappresentarci.
Perché San Siro non è di Milan e Inter, ma del Comune! Certo le due società ne parlano come se fosse di loro proprietà, come se fosse già tutto deciso. Ma non è vero! La decisione spetta al Comune, che non deve fare come Ponzio Pilato: o è davvero contro all’abbattimento, o è a favore. Non ci sono vie di mezzo e scuse (come quella, penosa, delle vibrazioni del terzo anello): dentro o fuori, sinceri o ipocriti. E quando ci saranno le prossime elezioni, ci ricorderemo tutti la decisione che è stata presa.
San Siro ha 93 anni, fa parte della Storia di Milano.
E un popolo senza Storia è un popolo senza un’anima e senza un futuro.
Decidete voi, milanesi, chi volete essere.