Martedì 1° ottobre posso dire: il governo italiano governa il Paese. Ha rispettato l’impegno di presentare il def per la manovra finanziaria da sottoporre al Parlamento entro settembre, come nelle regole. Ai distratti ricordo che nell’anno passato la manovra, insieme con le ultime variazioni introdotte nelle trattative con l’Europa, venne proposta a dicembre all’ultimo giorno utile esautorando completamente il parlamento della possibilità di discutere.
Questo è il fatto più clamoroso che propongo, soprattutto, a coloro che non hanno realizzato ancora la novità del ferragosto 2019, quando si gridava: –Al voto, al voto!– insieme con l’uomo della crisi di ferragosto. Adesso, se avesse vinto lui, staremmo a discutere di quando votare –se a novembre–, di quanto pagare i nostri acquisti giornalieri presto gravati dal rincaro inarrestabile dell’Iva, e dei mercati disastrati dall’isolamento internazionale del Paese.
Il nuovo ministro dell’economia Roberto Gualtieri – ben accetto in Europa – dice che la manovra sarà di 29 miliardi, comprensivi dei 23 miliardi che scongiurano del tutto il rialzo dell’Iva ereditato dai governi precedenti. Le ultime discussioni si sono protratte sull’Iva; una parte voleva consentire rincari limitati per aver una maggior elasticità di bilancio. Il matto di ferragosto già ululava a queste indiscrezioni.
Il governo governa. Poter dire questa cosa normale senza se e senza ma è così eccezionale da godere, rigodere senza perdersi in puntualizzazioni e chiacchiere.
Il governo giallo-rosa governa. Durerà?
Carlo Forin