Romano Prodi ha ragione: l’Italia ha messo un pezzo da 90 nella Commissione con Gentiloni (video.repubblica.it). La Commissione europea deve ritornare ad essere il governo del parlamento europeo con rappresentanti autorevoli, ed Ursula von Der Leyen lo è. Deve governare l’Europa al di sopra degli Stati nazionali – e qua manca ancora il cemento della cittadinanza unica, purtroppo (l’inciso non è poca cosa) –. Abbiamo David Sassoli alla presidenza del Parlamento. Dunque il governo giallo-rosa nasce con le migliori rosee prospettive dopo di aver evitato il tonfo terribile scampato con la crisi ridicola dell’agosto 2019. Volerebbe senza inciampi se avessimo la legge di attuazione dell’articolo 49 della Costituzione. La legge sui partiti introdurrebbe il delitto politico.
Il Grande Nulla (Luigi Di Maio, l’altro nano) rimasto nel governo per riunire il suo governo (fatto anche di persone capaci) incorrerebbe in un errore, che continuerà a fare – ma senza scosse giuridiche continuando senza il delitto politico – e non avrà la sedia elettrica. Ciò rimarcato, con lo Stellone d’Italia che ci ha condotti in più di 70 anni, la XVIII legislatura può finalmente cominciare.
Conte annuncia che sui migranti saremo umani, ma rigorosi, dopo aver parlato con la von Der Leyen ed averle raccomandato di penalizzare gli Stati che rifiutano di accogliere i migranti (Corriere.it). Questo è un buon inizio che ci stacca dal comportamento inumano ed inefficace tenuto finora. Attua il principio colto da Saragat di governare le relazioni umane ed esaltato da Liliana Segre di salvare una vita come se fosse quella di tutti. E non manca di ricordare il rispetto delle regole (che già ci sono, ma anche di quelle che ci devono essere – in Italia ‘sul delitto politico’, in Europa ‘sulla cittadinanza unica’).
Chiudo sereno, senza guardar fuori Europa, con la speranza che torneremo ad influire nel globo, che ha sete di quanto abbiamo di buono in memoria.
Carlo Forin