È rimasto con la mosca al naso quello che complotta con Mosca contro gli italiani.
Ieri sera aveva costruito –tutti al voto!– con la convocazione del Senato a ferragosto.
Oggi, possiamo celebrare l’anno dalla caduta del ponte Morandi dignitosamente. Passeremo il ferragosto serenamente e potremo riflettere sul senso della vita e della morte (con l’autorità nulla dei senatori italiani ed il potere assente dalla scena).
I senatori sono stati chiamati dal mare e dai monti per portarci al voto. Non andremo al voto.
Ho cliccato i giornali on line: su Il Corriere, La Repubblica, La Stampa, Il Messaggero non ho trovato cenno della tragicommedia accaduta, persi nei dettagli. Solo da Il Messaggero si capisce subito che il Senato ha bocciato la richiesta di votare tutti. Noi non eravamo là. La tv ha reso partecipi dell’evento coloro che l’hanno accesa, preoccupati come me. È finita col nulla, col ridicolo M.S. che ci prometteva: il 20 di agosto se ne riparlerà: –Faremo il taglio di 1/3 dei parlamentari e poi al voto–. Solo che i tempi del voto ritarderanno di almeno due stagioni per esercitare il taglio.
Io mi gusto la risata da solo. Cerco di render partecipe chi mi legge. Ieri sera venivano disturbati i costituzionalisti per diagnosticare la possibilità del voto immediato chiamato a ferragosto, grazie alle decisioni corrive col ridicolo prese dalla presidente del Senato, ed oggi possiamo tornare alle cose di ogni giorno certi che nessun voto popolare ci sarà.
Non essere informati toglie la possibilità di ridere apertamente, ma lascia tutti inconsapevoli di aver attraversato la tragedia.
Carlo Forin
» Vedi anche: Adriano Sofri, “Scenario minimo del degrado cui la confusione della politica ha condotto tutti” (Il Foglio, 14 agosto 2019)