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Maria Paola Forlani: Preraffaelliti. Amore e desiderio
27 Giugno 2019
 

1848. In Europa scoppiano rivoluzioni politiche e sociali che coinvolgono quasi tutte le nazioni.

In Inghilterra sette studenti si uniscono per produrre una rivoluzione artistica: liberare la pittura britannica dalle convenzioni e dalla dipendenza dei vecchi maestri. Gli uomini e le donne della cerchia cosiddetta “preraffeillita” sperimentano nuove convinzioni, nuovi stili di vita e di relazioni personali, radicali quanto la loro arte.

I loro splenditi dipinti sono, ora, in mostra al pubblico per la prima volta a Milano grazie allo straordinario progetto di collaborazione tra Palazzo Reale e Tate Britain.

La mostra “Preraffelliti. Amore e desiderio”, promossa e prodotta dal Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore è organizzata in collaborazione con Tate e curata da Carol Jacobi, curatore of British Art, 1850 – 1915 di Tate Britain. Inoltre si avvale del contributo scientifico di Maria Teresa Benedetti, in relazione al rapporto dei Preraffaelliti con l’Italia. Ė così possibile ammirare in Italia a Milano circa 80 opere, tra le quali alcuni dipinti iconici che difficilmente escono dal Regno Unito come l’Ofelia di John Everett Millais, Amore d’Aprile di Arthur Hughes, la Lady of Shalott di John William Waterhouse.

L’esposizione di Palazzo Reale, aperta al pubblico fino al 6 ottobre 2019, rivela agli spettatori l’universo d’arte e di valori dei 18 artisti preraffaelliti rappresentati in mostra raccontando, attraverso i capolavori della celebre collezione Tate, tutta la poetica di questo movimento: dall’amore e dal desiderio alla felicità alla natura e alla sua fedele riproduzione; e poi le storie medievali, la poesia, il mito, la bellezza in tutte le sue forme.

Le opere sono presentate per articolate sezioni tematiche, al fine di esplorare gli obiettivi e gli ideali di quel movimento, gli stili di vari artisti, l’importanza dell’elemento grafico e lo spirito di collaborazione che, nell’ambito delle arti applicate, fu un elemento fondamentale del preraffaellitismo.

Ispirati dagli artisti d’avanguardia di ogni epoca, e in particolare dai pittori e dai poeti italiani medievali, i Preraffaelliti crearono una sorta di “modernità medievale” per la loro epoca in rapida evoluzione. Attinsero dalla letteratura e dalla vita reale storie d’amore consone alle loro stesse esistenze. Furono i primi a dipingere dal vero con luce naturale e colori brillanti. Crearono una nuova intimità psicologica nella quale gesti espressioni e segnali iconografici rivelano i pensieri e i sentimenti profondi dei loro protagonisti.

La mostra lo attesta esibendo dipinti “iconici” su temi che vanno da Dante e dalla Commedia (Paolo e Francesca e il sogno di Dante alla morte di Beatrice di Dante Gabriel Rossetti) al paesaggio italiano tout court (Veduta di Firenze da Bellosguardo di John Brett).

Particolare risalto viene dato all’impatto che il movimento artistico produsse sul modo di concepire l’arte, dimostrando come il fascino dei preraffaelliti, che deve all’arte e in generale alla cultura italiana pre-rinascimentale quell’idea di modernità medievale che tanto la caratterizza.

 

La prima sezione ha come titolo Un Medioevo moderno. La Confraternita dei Preraffaelliti era costituita da studenti di materie artistiche che si erano ribellati contro le formule apprese alla Royal Academy. I loro leader erano Dante Gabriel Rossetti, John Everett Millais e William Holliam Hunt. Il padre di Rossetti, Gabriele, membro della Carboneria italiana, era esiliato a Londra. I suoi figli e i loro amici crearono un’associazione intesa a riformare l’arte britannica.

Intento dei Preraffaelliti era introdurre nell’arte e nella poesia un nuovo realismo e un nuovo significato. Il nome che si erano dati esprimeva la loro ammirazione per i pionieristici artisti del Medioevo italiano, prima che gli stili “raffaelliti” del Rinascimento si affermassero nel campo dell’arte.

 

La seconda sezione si chiama Pittori poeti. Molti membri della cerchia preraffaellita erano anche scrittori, e con i loro dipinti intendevano confrontarsi con quella letteratura che ammiravano. Sceglievano brani da Chaucer, Dante, Shakespeare, dai poeti romantici e da moderni come Robert Browing e ne facevano i soggetti dei loro disegni e dei loro dipinti. Le storie d’amore che raccontavano corrispondevano alle moderne difficoltà dello stile di vita loro e del loro ambiente: amanti divisi dalle famiglie, dal ceto o dal denaro, per esempio, oppure amanti manipolatori e infedeli. A posare erano parenti e amici. In quattro opere della sezione è ritratta la modella, poetessa e pittrice Elizabeth Siddall.

 

La terza sezione ha come titolo Una fede laica. Rispetto ad altri soggetti letterari, la Bibbia aveva il vantaggio di testimoniare una storia più antica e di suggerire pertanto verità più universali. I Preraffaelliti diedero nuova vita a soggetti religiosi che ritenevano avessero ancora attuale rilevanza. Evitando un approccio convenzionale, idealizzato, gli artisti del gruppo guardavano anzitutto alla vita reale e da lì sviluppavano ogni dettaglio dei loro scenari. Questi personaggi sacri così realistici suscitarono critiche.

Dell’arte sacra i preraffelliti trassero anche i metodi narrativi, e in tal modo tutti i dettagli presenti nelle loro scene contribuivano a suggerire ulteriori significati. Oggi nei loro dipinti si cercano, ancora, allusioni, chiavi di lettura e simboli per l’interpretazione delle storie e del carattere più profondo dei personaggi raffigurati.

 

La quarta sezione presenta Fedeltà alla natura. Soggetti tratti dalla vita moderna erano centrali nell’arte e nella letteratura britanniche sin dal Settecento. I dipinti preraffeilliti ispirati alla vita moderna conferivano realismo e complessità psicologica a soggetti presi dalla vita del tempo e toccavano questioni che quegli stessi artisti dovevano affrontare nel loro privato: i loro dipinti riflettevano cambiamenti sociali come il viaggiare e l’emigrazione, le crescenti preoccupazioni per la cura e l’educazione dei figli, ma si concentravano soprattutto su un’idea moderna dell’amore.

Nessun membro della Confraternita ebbe una vita sentimentale convenzionale. Il tema dell’amore e del desiderio in senso moderno sfidava la concezione vittoriana del ruolo della donna e metteva allo scoperto i problemi socio-ecumenici dell’epoca.

 

La quinta sezione ha nome Amore romantico. Dopo lo scioglimento della Confraternita (1852), la cerchia dei Preraffaelliti guadagnò nuovi osservatori e nuovi seguaci. Rossetti abbandonò la “fedeltà alla natura” per concentrarsi su piccoli disegni e acquarelli ispirati all’arte e alla letteratura medievale, soprattutto alla poesia di Dante e alle storie arturiane di Thomas Mallory. Questi lavori, di carattere particolarmente intimo, venivano donati o venduti a colleghi, amici e collezionisti.

Lo stile di vita bohémien dei Preraffaelliti rigettava ogni convenzione sociale e artistica. Molti loro disegni rappresentano amanti in situazioni emotive complesse: un’eco della vita vera.

 

La sesta sezione presenta Bellezza dell’anima, bellezza del corpo. Rossetti e i suoi seguaci conobbero una seconda fase “estetica” del Preraffaellismo esplorando connessioni tra arte, design, poesia e musica e orientandosi all’idea di bellezza e al suo potere seduttivo. Svilupparono una ritrattistica nuova e poetica, raffigurando donne della loro cerchia come personaggi letterari. Concentrate in se stesse e perse nelle loro fantasticherie, queste figure non raccontano una storia evocando, piuttosto, un sentimento e un’atmosfera.

Rinacque l’entusiasmo per i grandi artisti del Rinascimento, come Leonardo da Vinci e Tiziano, con l’opulenza delle stoffe da raffigurare, col loro stile ritmico e rotondo e con la morbidezza della loro luce. Burne-Jones fu in Italia più volte e sviluppò uno stile idealizzato per i suoi soggetti ultraterreni.

Se all’epoca della nascita della Confraternita le modelle preraffaellite erano state criticate per il loro aspetto comune e ordinario, ora divennero icone di moda da seguire.

 

L’ultima sezione prende il nome di Mito. Negli anni Ottanta i Preraffaelliti avevano ormai guadagnato seguaci, successo e fama; il loro stile aveva pervaso l’arte britannica e stava influenzando l’arte e le arti applicate di molti altri Paesi. I loro temi ispirarono lavori su più ampia scala. I miti e le leggende rifornivano questi dipinti di grandi dimensioni di un repertorio d’amore e di mistero. Le campagne per una maggiore eguaglianza dei diritti suscitarono il timore che le donne emancipate potessero sconvolgere le norme morali, domestiche, sociali, il che trovò eco nell’arte e nella letteratura. I Preraffeilliti furono tra i primi a rappresentare le donne come forze potenti, misteriose, distruttive: dee, incantatrici e altre mitiche femmes fatales – fatali a se stesse o agli altri.

 

Maria Paola Forlani


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