Caro Giovanni,1 amico frate camaldolese e sociologo, mi rivolgo a te nei menei2 di san Romualdo,3 fondatore dei Camaldolesi, per ringraziare Dio e la sua Provvidenza dell’abbondanza del raccolto, come scrive san Paolo ai Corinzi.4
Sono nel settimo giorno della mia riflessione sull’estate 2019 iniziata con sant’Antonio, nei menei di san Romualdo, il padre del tuo ordine religioso.
Perciò, oggi, io mi rivolgo a te ringraziando Dio padre che mi ha fatto finire il mese scorso con la visita fattami da Gianluigi Bozza con sua figlia Cecilia, che non vedevo dalla nascita, 29 anni fa, quando ne fui padrino grazie all’invito del nostro amico, col quale facemmo quello studio di epistemologia nella sua casetta a Caldonazzo-Levico.
Ricordi? 37 anni fa, se ricordo bene anch’io, l’anno di Italia-Germania, Italia-Brasile, che ieri sera abbiamo goduto al femminile, con una sconfitta onorevole ma col passaggio del turno al primo posto di una squadra che ambisce alla vittoria. Ho goduto due volte la gioia delle nostre azzurre che cantavano felici l’inno nazionale, orgogliose di esser uscite dall’anonimato (in cui cacciamo le donnine che devono far la calza).
La mem.or.ia va sillabata così col mem; significa in zumero: ‘luogo (ia) base (ur) della lingua (mem)’. Mem simmetrico di eme ghir, ‘giro della lingua (eme)’. Eme era il giro ‘solare’, mem quello infero.
La memoria è pari alla lingua.
È ovvio, obvio, sto sulla via. Se sto sopra, come Ob, il fiume siberiano ghiacciato, vivo e vedo meglio. Opcina e Opitergium confermano il rilievo e negano l’ob causale latino.
Perciò, tu che celebri la Mes.sha, ‘utero dei ME, parole divine’ non dovresti limitarti a dire che partecipi del ‘memoriale del sacrificio di Gesù Cristo’ ma precisare bene ‘il mem. oracolo memoriale’ perché la santa Messa è l’oracolo che perdura (in eterno).
Immagino che sarai d’accordo: ad un ritu, ‘cammino del vento/Spirito’ posso o non voglio partecipare. Ad un oracolo non manco!
Avevi ragione quando scherzavi con ‘la Chiesa sa’ Leo e Gianluigi, carristi, quella volta a casa mia, quando Leo aveva perso un carro armato che avevano mimetizzato troppo bene, e Gianluigi era irritato della brutta figura che l’amico faceva fare alla sua arma ai nostri occhi.
Am-iku = ‘che venga il circolo dell’am’, in am.En = ‘che venga il Signore’!
Io leggo zum. rumualdu ‘cammino (du) alto (al) del fegato (mur) nel sacro (u)’. Tu sai che il fegato, hepar-hepatis, era il cuore degli antichi che divinavano. La dea Hepat/Hebat è ricordata nei fegati di Yazilikaia col tempio a cielo aperto con 63 dei in cammino.
Il mio cammino di conoscenza è finito a novembre con l’analisi zumera di Zaccheo.
Adesso, l’analisi del ‘seme dei semi’, numun, è completa. Ce l’ho fatta dentro i 28 anni di ricerca.
Poiché ogni cammino apre a nuove strade sto percorrendo l’estate, che comincia domani sera azzardando a narrare misto con l’attenzione all’etimo, ‘casa di vita del nome che nomina’. Lo studio di ‘es.ta.te’ mi porta a riconoscere l’ultimo pezzo, -esh, di eme.sh -estate zumero- [lingua. vita/morte] dentro due soli mesi, con l’inverno enten [signore. Freddo].
Dentro ad un insieme diviso in due dagli equinozi, l’anno iniziava con l’equinozio d’autunno, e con il primato al signore della città En, che sovrintendeva al controllo dell’acqua, ku.a, ‘distinguo acqua’, letto a giro in a.ku.a. Ten è ‘anche il freddo’. Così come tesh unisce alla vita in teshauru.
Il cammino nuovo sta nella diffusione della novità. Due siti mi accolgono ed hanno memoria di quel che ho narrato in questi anni del pontificato di papa Francesco:
» Tellusfolio
» ArcheoMedia
A parte te, che a volte mi rispondi, io non corrispondo con nessun altro credente!
Vivo come profeta ignorato in patria! E sto nella diocesi del beato Giuseppe Toniolo!
Io non ambisco ad essere riconosciuto profeta.
Non so nulla del futuro.
Mi basterebbe il dialogo con chi cerca. Tu conosci qualcuno che mi tolga dall’isolamento, magari per dirmi che ho torto e discuterne?
Ciao Padre bianco!
Giorgio, come sta?
Carlo
1 Dal Piaz.
2 Ricorrenze liturgiche giornaliere bizantine che evocavano fatti e santi al seguito di Gesù e della Madonna. Menei in zumero significano: ‘sentieroi della generazione (ne) del ME’.
3 Cfr. Wikipedia.
4 Fratelli, tenete a mente che chi semina scarsamente, scarsamente raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà.
Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia.
Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene, come sta scritto: ha largheggiato, ha dato ai poveri; la sua giustizia dura in eterno.
Colui che somministra il seme al seminatore e il pane per il nutrimento, somministrerà e moltiplicherà anche la vostra semente e farà crescere i frutti della vostra giustizia.
Così sarete ricchi per ogni generosità, la quale poi farà salire a Dio l'inno di ringraziamento per mezzo nostro.