Cucito
E sia: che il filo attraversi la cruna.
Ordino il cosiddetto sortilegio. Come
[imboccano
due piedi una stradina, precisamente,
e non un’altra, che una vita s’insinui
per quel verso. Succede questo, che si manchi a volte
il buco: consiste l’esercizio nell’intuizione del senso,
indovinare il segno. Può capitare anche
che io sfugga così al tempo, che mi pieghi per errore
nello spazio e la bambina che mi cuce
spazientita sbuffi, nell’infilarmi
al mio posto, per quella piccola finestra.
Valeria Cagnazzo
(da: Poesia, n. 346, marzo 2019, Fondazione Poesia Onlus)