I riti della Settimana Santa a Sarno sono un forte richiamo per una moltitudine di persone che convergono da ogni parte.
Nelle chiese della città i quadri vengono coperti, le campane vengono legate e si preparano i sepolcri nelle chiese, nelle piazze e nelle vie.
Il Giovedì Santo è magico per l’atmosfera che vi si respira verso l’imbrunire, quando ogni tabernacolo per le strade, nei vicoli, nelle chiese viene addobbato con magnifici arredi, panneggi, drappi, piante di grano e fiori, e simboli dove i soldati, l’ultima cena e la Croce di pane rievocano la sacralità del momento.
La visita ai Sepolcri è un rituale che si ripete ogni anno in un silenzio surreale. Nel tardo pomeriggio del Giovedì inizia lo “struscio”, a ricordo di un tempo in cui l’uomo guardava negli occhi il Mistero senza arroganza, e si avvicinava strusciando in segno di dolore e di stupore.
Lo “struscio” riempie le strade del paese di sciami di persone, che sostano per omaggio davanti a ogni sepolcro, che nell'avanzare delle luci che si accendono si caricano di suggestione e diventano anche punti di incontri, di memorie e di saluti appena bisbigliati.
I sepolcri restano allestiti fino al pomeriggio del venerdì, al termine della processione dei paputi.
Non si può ripartire dal paese, senza portarsi via il ricordo di questi rituali, carichi di suggestioni e di immagini, rievocatrici di una memoria che si arricchisce di ricordi e di emozioni; memoria di tradizioni che nella diversità dei riti, ci riportano un mondo passato e permeano la vita di ogni paese, di ognuno di noi, degli angoli più suggestivi di Sarno in questo indimenticabile Giovedì Santo.
Anna Lanzetta