Un plauso al voto della commissione Giustizia del Senato, sulla possibilità, al padre e alla madre, di dare il proprio cognome o entrambi al loro figlio. E un plauso all'abolizione della distinzione tra figlio naturale e figlio legittimo.
Finalmente si va verso la modernizzazione e attualizzazione del diritto di famiglia!
Per il cognome è importante la bocciatura dell'emendamento del Governo che voleva imporre il doppio cognome a tutti i nati (una cura scioccante necessaria, aveva detto il ministro Rosi Bindi), perché imporre un cambiamento culturale per legge, anche se va nella direzione auspicata, è sempre pericoloso. Compito della legge è, invece, predisporre e favorire pari opportunità e libera scelta, promuovendo l'informazione e dando supporto adeguato alle decisioni. La legislazione, quando è arretrata, è bene cambiarla nella direzione più liberale possibile, non passando dal modello patriarcale a quello statalista paritario.
Per la distinzione dei figli, era ora che vi si arrivasse! L'attuale penalizzazione per i figli naturali ed il timore che questi possano essere discriminati, influenza chi e' in procinto di sposarsi in generale e le coppie di fatto in particolare perché scelgano il matrimonio, che, per l'alto profilo degli impegni che con esso si assumono, dovrebbe invece essere una decisione libera. Le coppie, se possono decidere di volere per sé un regime di minor tutela, molto più difficilmente accettano che i propri figli siano discriminati.
Mi auguro che l'opposizione, che ha avuto un comportamento responsabile in commissione non boicottando questo voto (ad eccezione dell'Udc, si è astenuta su tutto e ha votato a favore della norma sui figli naturali e legittimi), non si ricreda col solito intento di far prevalere gli interessi degli equilibri di potere su quelli dei cittadini.
Donatella Poretti
Qui le due proposte di legge che avevo presentato in materia:
- cognome
- figli legittimi