Dopo Morbegno e Sondrio, toccherà a Chiavenna ospitare la mostra interattiva “Gli altri siamo noi”. L’allestimento occuperà alcuni spazi a piano terra della Comunità Montana Valchiavenna (g.c.), con ingresso dal parcheggio di Via Vanossi, e si protrarrà da lunedì 11 a sabato 16 febbraio.
La mostra, realizzata dalla Casa per la Pace di Milano, è una proposta di viaggio tra stereotipi, pregiudizi e capri espiatori ed è rivolta in primo luogo agli alunni delle scuole valchiavennasche di età compresa tra i 9 e i 14 anni (dalla quarta elementare alla terza media) ma sarà aperta – in orario extrascolastico – all’intera cittadinanza anche perché non tutte le scuole, per problemi logistici e di disponibilità limitata, potranno usufruirne. Ciononostante, per visitare la mostra, si sono prenotate una trentina di classi coinvolgendo più di 500 alunni, accompagnati dai loro docenti.
A tutti i visitatori verrà fornito un passaporto da compilare durante il percorso che, in forma di gioco, si snoda tra circa 80 pannelli su apparenze, diversità, fatti e opinioni, stereotipi veicolati da immagini quotidiane piuttosto che da semplici barzellette, pregiudizi che aprono la strada alle discriminazioni e necessitano di capri espiatori, concetti come inclusione, esclusione, integrazione e segregazione.
L’iniziativa, che dopo Chiavenna coinvolgerà Bormio e infine Tirano, è stata realizzata grazie ad un lavoro di squadra a livello provinciale che ha coinvolto molti attori diversi: istituzionali (a cominciare dagli Istituti Comprensivi Damiani di Morbegno e quello di Sondrio Centro in collaborazione con l’Ufficio Scolastico territoriale, fino alla Prefettura che ha concesso il suo patrocinio) e non istituzionali. Tra questi il Tavolo di Camaldoli e soggetti come la Coop. Altravia e l’associazione Spartiacque di Sondrio che hanno aggregato attorno all’idea iniziale una fitta rete di volontari, tuttora in costruzione, che si riconosce nella centralità del tema migratorio.
A Chiavenna se n’è fatto carico “Restiamo Umani”, un gruppo eterogeneo di cittadini, alcuni dei quali già attivi in associazioni come Emergency, Caritas, Nonsolomerce… e in cooperative sociali come la Nisida. Lo stesso gruppo che, a inizio dicembre, ha promosso la proiezione del docufilm sull’esperienza di Riace Un Paese di Calabria presso il cinema Victoria, registrando una grande partecipazione di pubblico.
Un percorso che i promotori intendono sviluppare ulteriormente, dando al territorio un segno di presenza e di proposta su temi come le migrazioni, quanto mai attuali, carichi di significati e di ripercussioni per la nostra e per le future generazioni.
L’invito, rivolto a tutte/i, è dunque quello di visitare la mostra come occasione per crescere divertendosi e magari riparlarne insieme tra figli, nipoti, genitori, nonni, amici… (Lorenzo Scaramellini)