Il turismo è cresciuto enormemente in tutto il mondo a partire dagli anni ’50, favorito dalla diffusione dei mezzi di trasporto, dalla facilitazione delle comunicazioni e dall’aumento generale di benessere nel Paesi del cosiddetto “Nord del mondo”; la maggioranza degli spostamenti, infatti, ha origine dalle Nazioni più ricche e le maggiori destinazioni riguardano l’Europa occidentale ed il Nord America (Morelli, 2012).
L'attività turistica è ovviamente influenzata sia da aspetti climatici ed ambientali, ma anche dalle tradizioni culturali delle popolazioni del mondo, capaci di attirare visitatori attratti da una particolare manifestazione o evento che si verifica soltanto in una particolare stagione o periodo dell’anno. È questo il caso, ad esempio, della Feria di Siviglia (Spagna), una serie di celebrazioni che animano la città più importante dell’Andalusia e che hanno luogo due settimane dopo la fine della Settimana Santa.1 Mentre l'evento spagnolo è legato alla festività della Pasqua, il Natale europeo porta con sé numerose manifestazioni in grado di attirare turisti da tutto il mondo, come nel caso dei mercatini.
Fenomeno nato in Europa, di tradizione germanica inizialmente legato alla festività di San Nicola,2 si è diffuso in tutto il Continente negli ultimi anni. Concepiti per accompagnare il periodo dall’Avvento fino all'Epifania, nel nostro Paese hanno trovato terreno fertile, prima nelle regioni del Nord e successivamente nell’intera Penisola.
In Trentino-Alto Adige ed in Friuli-Venezia Giulia sono oramai una tradizione consolidata, a causa dell’affinità linguistica e culturale con Austria e Germania. Oltre che per esporre prodotti legati alla festività del 25 dicembre, nei mercatini è possibile trovare anche stand gastronomici, assistere a piccoli concerti, eventi e spettacoli ed acquistare prodotti di artigianato locale.3
Ma cosa accomuna tutti i mercatini natalizi? La grande presenza di luci, di alberi di Natale, nonché l’odore di caldarroste, di vin brulé, di panettone e di zucchero filato. Inoltre, troviamo le vetrine dei negozi ricche di decorazioni che contribuiscono ad immergere i visitatori nell’atmosfera natalizia.
La regione italiana con maggiore offerta turistica in questo senso è il Trentino-Alto Adige, dove quasi in ogni città o paese sono presenti dei mercatini di Natale; i più conosciuti sono quelli di Merano, Bolzano, Vipiteno, Bressanone, Brunico, Rovereto e, soprattutto, Trento, in rapida espansione negli ultimi anni. Visitarli può anche essere un’occasione unica per immergersi nelle bellezze paesaggistiche del territorio, unendo così la visita ai mercatini ai numerosi itinerari turistici offerti dalla Regione.
Nel caso del capoluogo trentino è interessante notare come, nella realizzazione del mercatino, venga data particolare attenzione alla sostenibilità ambientale: vengono esposti in prevalenza prodotti enogastronomici tipici, sono servite stoviglie lavabili o compostabili, viene utilizzata energia pulita da fonti rinnovabili e sono stati introdotti dei piatti di pane in modo da rendere più invitante la fruizione di cibi e contemporaneamente limitare la produzione dei rifiuti.4
In Italia, al giorno d’oggi, vi sono diverse festività natalizie accompagnate da fiere di prodotti locali: pensiamo, ad esempio, alla fiera di Santa Lucia a Bologna, alla fiera degli Oh Bej! Oh Bej! a Milano, alla tradizione dell’esposizione e vendita del Presepe tipica della Campania e, in particolare, di Napoli.5 Inoltre, anche a Genova, con il mercatino di San Nicola, Natalidea e le bancarelle nella zona limitrofa alla stazione ferroviaria di Genova Brignole, il Natale porta con sé la sua atmosfera particolare anche nel capoluogo ligure.
Analizzando il fenomeno in un’ottica di marketing e di mercato, regolata dal principio della domanda/offerta, è facile constatare come l’atmosfera natalizia in tutte le sue sfaccettature incentivi molto gli acquisti, considerando che i frequentatori dei mercatini sono persone di tutte le età, status e professione. Il fatto che lo shopping, soprattutto in compagnia, sia in costante aumento (Morelli, 2012), incentiva le città alla rivalutazione turistica di eventi come i mercatini. Nel caso di alcune regioni come il Trentino-Alto Adige, essi sono inclusi in pacchetti in modo tale da permettere ai clienti di diventare turisti in quanto, secondo l'Organizzazione Mondiale del Turismo, un turista è definito tale se si ferma per più di una notte nella destinazione prescelta. In questo modo, le regioni che li ospitano diventano così delle vere e proprie regioni turistiche, in grado di attrarre flussi periodici e costanti di visitatori (Morelli, 2012).
Infatti, questi fenomeni sono diventati sempre più un'attrazione che permette alle aree interessate dalle fiere di usufruire di notevoli vantaggi sia economici che di promozione del territorio.6
Infine, tutto non sarebbe possibile senza una pianificazione strutturata dell'offerta in un piano di marketing che permetta di valorizzare sia le caratteristiche del luogo che la dimensione sociale ed il contesto culturale in cui l'esperienza turistica dei mercatini di Natale è stata concepita e vissuta.
Enrico Bernardini
1 Per un approfondimento: Andalusia, viaggio italiano, 14/03/2017.
2 All'inizio legati alla festività di San Nicola, i mercatini nacquero in Alsazia ed in Germania tra il XIV ed il XV secolo ma, dopo la Riforma protestante (1517), assunsero l'attuale denominazione (Annabelli Denti, “Consigli di viaggio: i mercatini natalizi del Trentino Alto Adige”, FOXlife 23/10/2018).
3 Fonte: ilTurista.info.
4 Fonte: mercatinodinatale.tn.it.
5 Fonte: ilTurista.info.
6 Fonte: ft formazione turismo.com.
Bibliografia e sitografia
Andalusia, viaggio italiano, 14/03/2017
Morelli M. (2012), Geografia Turistica, Mondadori, Milano
ft formazione turismo.com
FOXlife.it
ilTurista.info
mercatinodinatale.tn.it