Roma – “Si invita urgentemente la S.V. a trasmettere una relazione dettagliata relativa al controllo del territorio delle forze di polizia. F.to Il Ministro”.
Questa la lettera che il ministro Matteo Salvini avrebbe dovuto inviare, il giorno dopo la sua nomina a ministro dell'Interno, a tutti i prefetti d'Italia.
Ritorniamo sull'argomento della organizzazione e coordinamento delle forze di polizia dopo gli eventi che hanno coinvolto un commerciante dell'aretino che, esasperato dai continui furti, ha sparato e ucciso uno dei ladri.
In Europa l'Italia ha il maggior numero di poliziotti in percentuale sulla popolazione. Per poliziotti intendiamo i componenti di tutte le forze di polizia.
La domanda che ci poniamo è la seguente: possibile che un cittadino, dopo aver fatto numerose denunce di furti, non trovi nello Stato un tutore di se e dei suoi beni e deve essere costretto ad armarsi per difendersi?
Nel caso di specie, il ministro Salvini dovrebbe chiedere al prefetto una rapporto relativo al controllo del territorio di sua competenza, essendo il prefetto l'autorità dello Stato, in sede locale, che ha il potere di coordinare le forze di polizia, cioè Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia provinciale e comunale.
Il ministro Salvini vuole affidare alle forze di polizia il compito di proteggere i cittadini o i cittadini devono fare da soli?
Armarsi porta più sicurezza? È una illusione che può costare cara, perché tra il cittadino armato e il delinquente armato, chi spara per primo, e meglio, è il delinquente.
Sollecitiamo il ministro Salvini a fare il proprio lavoro per il quale è stato nominato e da noi è pagato.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc