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Alberto Figliolia. “Magritte. La Ligne de vie”
'La présence d'esprit', 1960 - olio su tela (Collezione privata Essen, Museum Folkwang) 
17 Ottobre 2018
 

Un naso-proboscide s'infila in una pipa (ma è una pipa? Oppure è l'idea di una pipa?), mentre una candela s'erge a far luce attorcigliandosi alla sua base come un sinuoso corpo di serpe. E chi è quell'oscuro viandante in impermeabile e con il cappello calcato sul capo, che ci volge la schiena fissando un lampione nell'ossimoro di una stanza fra ombra, fievole luce e penombra? In primo piano una gigantesca foglia-albero, inquietante sineddoche, colma l'orizzonte di nubi e monti. E come definire l'indefinibile memoria se non come un marmoreo sanguinante volto dagli occhi serrati, uno sguardo interiore perduto negli abissi?

Sempre sorprendente e spiazzante è René Magritte (Lessines 1898-Bruxelles 1967) nella sua nitida e surreale "descrizione" del mondo. All'artista belga dedica una magnifica mostra il LAC di Lugano: oltre novanta opere che ne raccontano il complesso affascinante itinerario. Le invenzioni di Magritte sono incredibili: semplici e stupefacenti, come, nel Modèle rouge (1953, olio su tela), piedi che si fanno scarpe o scarpe che si fanno piedi in un ribaltamento di senso e di significati (l'alienità che alligna nel quotidiano). Ne La chambre d'écoute (1958, olio su tela, 38 x 46 cm, Kunsthaus Zürich) una grande mela verde – allusiva, illusiva, ingombrante metafora – riempie di sé una stanza, quasi un tragicomico microcosmo. Il prototipo dell'uomo medio, muta e borghese presenza-indifferenza – fra un rapace e un pesce fuor d'acqua in verticale, come colonne di un tempio malsano – ci scruta ne La présence d'esprit (1960, olio su tela, Collezione privata Essen, Museum Folkwang).

Era forse anche, quella di Magritte, una ricerca dell'assoluto, così come suggerito da un omonimo suo quadro (1966, olio su tela, Collezione privata, Lugano)? Noi posteri diremmo di sì. Ma anche con caustica intelligenza occorre(va) épater les bourgeois... Perché il Gran René era pure un artista politico: «Signore, signori, compagni. La fatidica domanda “Chi siamo?” trova una risposta piuttosto deludente nel mondo in cui dobbiamo vivere. Noi tutti siamo solo sudditi in questo mondo apparentemente civile, dove intelligenza e bassezza, eroismo e stupidità convivono pacificamente e a turno vanno di moda. Siamo i sudditi di questo mondo incoerente e assurdo, in cui si fabbricano armi per scongiurare la guerra, in cui la scienza serve a distruggere e costruire, a uccidere e prolungare la vita dei moribondi [...] viviamo in un mondo in cui ci si sposa per denaro e si costruiscono palazzi che vengono lasciati ad ammuffire davanti al mare» (Anversa, 20 novembre 1938). Tremendamente attuale e vero.

Immenso e godibile pittore è stato (è: poiché la vera arte non muore mai) Magritte, e finissimo teorico, rivoluzionario – lui, naturalista e creatore di incogniti simboli – senza mai tuttavia cadere in narcisistici esibizionismi. «La grande forza difensiva è l'amore, che trasporta gli amanti in un mondo incantato fatto su misura per loro e magistralmente protetto dall'isolamento. E infine c'è il surrealismo, che fornisce all'umanità una direzione per lo spirito e un metodo per portare avanti le ricerche in quelle aree che finora abbiamo scelto di ignorare o disdegnare e che tuttavia riguardano l'umanità in modo diretto. Il surrealismo rivendica per lo stato di veglia una libertà simile a quella che abbiamo nel sogno».

René Magritte, con i suoi spaesanti orizzonti e le costruzioni oniriche dai dettagli quasi iperrealisti (Le château des Pyrénées, 1962, gouache su carta, 20 x 13 cm, Collezione privata), fra astrazioni di sapore quasi metafisico e sotterranee iperbariche critiche al sistema, è stato (è) un infinito poeta dei colori.

Perché... “Libertà colore dell'uomo”, dixit André Breton.

 

Alberto Figliolia

 

 

Magritte. La Ligne de vie. Fino al 6 gennaio 2019. Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano sede LAC Lugano Arte e Cultura, Piazza Bernardino Luini 6, Lugano (CH). A cura di Xavier Canonne, Julie Waseige e Guido Comis.

Info: tel. +41 (0) 918157970, e-mail info@masilugano.ch (per il visitatore); tel. +41 (0) 588664230, e-mail lac.edu@lugano.ch (visite guidate e laboratori creativi); siti Internet www.masilugano.ch e www.luganolac.ch.

Orari: mar-dom 10-18, gio fino alle 20, lun chiuso.

Ingresso: intero Chf 20, ridotto Chf 14; ingresso gratuito ogni primo giovedì del mese dalle 17 alle 20.

Catalogo Skira-MASI Lugano. 2018, edizione italiana, inglese e francese. 22 x 28 cm, 200 pagine, 162 colori e 33 b/n, cartonato.

 

 

Per tutte le illustrazioni:

© 2018 Prolitteris, Zurich


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