La barchetta di carta fu gettata nella pozza e il lago si riempì di uccelli.
L’uccello si recise le inutili ali
si divelse il becco e si leccò il sangue
della ferita aperta, nuove labbra. Finalmente, disse,
sono arrivato. I sentori d’erba arsa, avanzi di rovi
terra cotta al forno, un fievole gorgoglio
di acqua a temperatura corporea. Quell’incerto chiarore nella foschia è il sole,
disse l’uccello. Mettiamoci al lavoro. Bisogna costruire una città
e una torre, che tocchi il cielo.
Trad. Ariel Rathaus