Benedetta la follia della pallavolo!
Stasera avremo la quarta partita del mondiale di pallavolo: Italia-Slovenia.
Commenterà Andrea Lucchetta, da Gaiarine, campione mondiale nel ’90, oggi 55 anni (“L’azoto e i carciofi le mie metafore per la Nazionale”).1 È stato un creativo in campo e lo è per affascinare gli ascolti, oggi, costruendo immagini mentali.
– Racconto la tecnica con sillogismi. Eccedo per coinvolgere tutti. Ma sono solo lo strumento che enfatizza e traduce questa Italia dolce.
Alessandra Roncato gli chiede: – A chi dice che esagera che risponde?
– Che cerco di coinvolgere quelli che la pallavolo non la masticano. Penso al divano di casa popolato da bimbi, genitori e nonni: devo trovare soluzioni che intrattengano tutti spiegando il gesto tecnico. Fallo di palleggio perché le dita sono troppo rigide? Hai la mani di carciofo. L’attacco all’azoto liquido dello Zar (Ivan Zaytsev, ndr)? Attacca, cristallizza e sbriciola le dita del muto avversario. E Osmany Juantorena quanto legna?
Ho sottolineato il nome della cittadina di Gaiarine, vicina all’azienda agricola della famiglia Lucchetta, di Andrea, dove suppongo sia nato. L’intento comunicativo del campione di pallavolo deve esser mosso da una specie di genius loci che muove anche me, vittoriese lontano una ventina di chilometri, che navigo con nomi di dèi e parole comuni.
Io giocai a pallavolo al liceo, col maestro di ginnastica Bottegal. Ero capace come centro ed alzatore. Il B. poteva darmi un 8 per una schiacciata ed un quattro per una disattenzione. Smisi quando la pancia mi trattenne a terra.
Stasera tiferò Italia, assieme a due milioni di italiani.
Carlo Forin
1 Re.: La Repubblica, 18/09/2018: 55.