Venerdì , 22 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Remo Valsecchi. Azione di classe della Valtellina: La sentenza del TAR
09 Agosto 2018
 

Qualche giorno fa è stata notificata la sentenza del TAR Lombardia che rigettava il ricorso presentato da Confconsumatori, in nome e per conto di parecchi cittadini valtellinesi, per una questione di forma e non di merito.

Personalmente, avendo redatto la perizia, di merito, che accompagnava il ricorso, mi sento, quasi, di ringraziare il TAR perché, dopo il deposito del ricorso, l'Autorità, ha emanato più deliberazioni, nel settembre 2017 e nei primi mesi del 2018, che offrono alcuni spunti per rafforzare le tesi dei cittadini-utenti.

Purtroppo il periodo agostano non consente un confronto con i legali che hanno patrocinato l'azione e, solo i primi giorni di settembre, sarà possibile un approfondimento e chiarimento. Non è un grosso problema poiché nel mese di agosto scatta la sospensione dei termini, e l'eventuale opposizione alla sentenza potrà essere proposto entro 60gg dal 31/08 e, quindi, entro il 30/10. C'è tutto il tempo necessario.

Però non ci si può esimere da qualche considerazione, non sulla sentenza perché è una questione tecnica sulla quale solo i legali potranno esprimersi.

Se l'Ufficio d'Ambito diffonde, immediatamente, un comunicato stampa che termina con «La sentenza, avversa ai ricorrenti, costituisce l’ultimo atto della c.d. “class action” o “azione di classe pubblica” iniziata diversi anni fa», dimenticando o ignorando che dopo il TAR, esistono, ancora due gradi di giudizio cui ricorrere, salvo che voglia impedirlo, incorre in nuovo errore. Siamo, comunque, abituati agli errori, più o meno voluti dell'Ufficio d'Ambito.

La preoccupazione maggiore, però, è il tono utilizzato da un ente pubblico, e non privato. Non è accettabile chiamare “ricorrenti”, anche se è un termine tecnico giuridico, i cittadini che non sono degli estranei ma coloro, che hanno conferito un mandato per la gestione del territorio e dei servizi nel loro interesse, anche all'Ufficio d'Ambito, pur nominato da un ente, la Provincia, a sua volta nominata dai Consiglieri comunali eletti direttamente dai cittadini.

La triste realtà è che tutte queste istituzioni sono diventate organismi autoreferenziali a chi, in un preciso momento, è demandato a governarle. La gente, i cittadini, sono diventati solo soggetti esterni che infastidiscono con le loro lamentele. In un sistema socio-politico normale una sentenza “avversa”, che nel caso specifico non è tale, dovrebbe preoccupare gli enti pubblici locali perché una class-action, e un ricorso al TAR, sono comunque sintomo di un disagio e di una sensazione di ingiustizia.

Perché non è una sentenza avversa? Semplicemente perché il TAR non ha fatto valutazioni di merito. Quando la sentenza afferma che il «ricorso proposto va dichiarato inammissibile, restando così assorbita ogni ulteriore questione», specifica proprio, assorbendolo, che il merito non è nemmeno stato considerato. Il fatto, quindi, che le lamentele dei cittadini siano illegittime, non è ancora stato sentenziato e, anche qualora il TAR decidesse in tal senso, resterebbe ancora il Consiglio di Stato e la Cassazione, eventualmente, a doversi esprimere.

Stupisce anche qualche giornale che nel sottotitolo riporta «Troppo generico ed incapace di dimostrare il danno realmente subìto dai ricorrenti» ma poi, nel testo dell'articolo, scrive «I giudici amministrativi non sono entrati nel merito delle contestazioni avanzate ritenendo che queste non fossero presentate in maniera, per così dire, corretta».

Come è possibile, se i giudici non sono entrati nel merito, che gli stessi possano affermare che le motivazioni sono generiche ed insufficienti? Non è un questione tecnica o di diritto, è solo una questione lessicale di cui i giornalisti dovrebbero essere maestri. I giornali dovrebbero fare informazione, questa non è una corretta informazione. I cittadini non sono dei clienti da trattare semplicemente secondo le regole commerciali ma degli utenti che, essendo il servizio gestito in regime di monopolio, devono essere garantiti e tutelati. Non è una mia affermazione ma un principio fissato dalla Costituzione e dalle leggi di settore.

Concludo con un assurdo irritante. I cittadini, grazie agli amministratori da loro eletti, devono spendere soldi per difendersi da quelli che ritengono soprusi mentre le istituzioni usano i soldi dei cittadini per opporsi. Praticamente, i cittadini pagano per difendersi e pagano per opporsi alle loro legittime richieste. Sarò un paranoico, ma ho l'impressione che qualcosa non funzioni. Questa, purtroppo, è la situazione oggi grazie alla politica.

 

Remo Valsecchi, cittadino


Articoli correlati

  Ritardi Secam, ma l’Ambito assolve
  Sondrio. Coordinamento acqua pubblica: “Senza entrare nel merito, respinto ricorso Confconsumatori”
  Gelsomino Volpe. Un bene primario e indispensabile: l'acqua potabile
  Martina Simonini. A Teglio per l’acqua il 20 giugno
  Ripubblicizzare l’acqua si può, Rifiuti Zero si può
  L'acqua è pubblica. E settemila firme stanno lì a ribadirlo
  Lettera VII: Aria, salute, acqua, democrazia
  Acqua: Conoscere per deliberare...
  Lettera VII. Se l'acqua ci manda in bolletta...
  Incontri pubblici sul Servizio Idrico Integrato della Provincia di Sondrio
  Lettera VII. “Elezioni” pro­vin­cia­li: prove tec­ni­che di nuovo Senato
  Sondrio. “Secam, ancora errori nelle fatture e comportamenti difformi dalla Carta della Qualità dei servizi?”
  Aria, salute, acqua, democrazia
  Lettera VII. La campionessa mondiale Alice Gaggi per l'acqua pubblica
  Lettera VII. Petizione sulle bollette dell'acqua
  Valtellina e Valchiavenna: continuano gli incontri sul servizio idrico integrato
  Martina Simonini. Sondrio: una petizione per l'acqua
  In arrivo aumenti consistenti sulle bollette dell'acqua
  Questa sera a Teglio. Acqua pubblica: il punto della situazione
  Sondrio. Azione acqua pubblica
  Lettera VII. Acqua pubblica: gli sportivi che ne pensano?
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.8%
NO
 29.2%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy