Apprendiamo che il TAR Lombardia, con sentenza n. 1931/2018 pubblicata il 2 agosto 2018, ha dichiarato inammissibile il ricorso che la Confconsumatori nazionale ha presentato su richiesta di oltre 500 utenti/consumatori della provincia di Sondrio sul tema del Servizio Idrico Integrato. Il motivo di tale inammissibilità starebbe nella mancata legittimazione della Confconsumatori che doveva dimostrare di avere dei tesserati in provincia di Sondrio. In realtà sappiamo benissimo che i tesserati ci sono: oltre 500 e per due anni consecutivi. Ma tant’è.
La tesi accolta dal TAR suona come una beffa per migliaia di utenti che nel tempo ed ancora oggi si rivolgono al Comitato Coordinamento Acqua Pubblica di Sondrio ed alla Confconsumatori per lamentare manchevolezze nella gestione del servizio o per farsi aiutare a leggere le fatture che sono incomprensibili ai più. Suona ancora più sorprendente alle centinaia di persone che hanno contribuito alla presentazione dell’azione di classe pubblica.
Secam, l’Ufficio d’ambito e l’ente Provincia non hanno avuto ragione e la Confconsumatori e noi utenti non abbiamo avuto torto: semplicemente non si è entrati nel merito.
I problemi di mala gestione, di irragionevoli applicazione di forfettari esorbitanti, di fatture incomprensibili e spesso errate ecc. ecc. permangono a distanza di 4 anni dall’inizio della gestione del servizio da parte di Ufficio d’Ambito e SECAM e sono sotto gli occhi di tutti.
Il testo della sentenza è pubblicato sul sito Acquavaltellina.
Coordinamento acqua pubblica
della provincia di Sondrio