Ezio Cardarelli
Mario Brega – Biografia
Ce sto io… poi ce sta De Niro
A Est dell’Equatore, pp. 200, € 14,00
Impaginato come un film western degli anni Settanta, diretto da Sergio Leone e interpretato da Mario Brega nei panni del caratterista cattivo, copertina anticata, autori inseriti come in un cast cinematografico, con il produttore (editore) in alto a presentare il lavoro. Se gliel’avessero detto a Mario Brega (vero nome Florestano, nato a Tivoli nel 1923, morto a Roma nel 1994) che qualcuno avrebbe scritto un libro sulla sua vita e sul suo cinema non ci avrebbe creduto, forse avrebbe sbottato in qualche colorita espressione dialettale, pregando l’interlocutore, con il suo consueto savoir faire, di non dire stronzate. Invece Ezio Cardarelli, di mestiere poliziotto, nato nel 1975 in quel di Monterotondo, cresciuto a pane e cinema come molti di noi, dopo aver affrontato vita e opere di Bombolo, si è dedicato a narrare l’epopea di Mario Brega.
Pare il momento dei caratteristi, visto che di recente abbiamo letto un gran bel libro su Guido Nicheli – il Dogui di Vacanze di Natale, dove incontra Mario Brega – scritto da Sandro Patè. La biografia di Mario Brega, scritta con l’aiuto di Valeriano, il fratello superstite (morto poco prima che il libro vedesse la luce), si avvale di una prefazione di Marco Giusti, mentre la postfazione è di Carlo Verdone e l’analisi cinematografica di Alberto Castellano, che prevede una solida appendice filmografica. Non manca proprio niente per commemorare un uomo di cinema, un romano verace che tutti ricordano per la mano che po’ esse fero e po’ esse piuma di Bianco rosso e Verdone, ma soprattutto per il comunista così (a doppio pugno chiuso) di Un sacco bello. Cardarelli ricostruisce una vita non facile, il tempo di guerra, le ristrettezze economiche causate dal fascismo, le frequentazioni ai limiti del lecito del protagonista, gli anni del dopoguerra con la scoperta del cinema e le prime interpretazioni con Leonardo Cortese, Pietro Germi, Luigi Capuano, Nanni Loy, Camillo Mastrocinque, fino al cinema western di Leone e ai lavori con Verdone e Vanzina, che lo consacrano caratterista di lusso.
Filmografia sterminata, quasi impossibile da decifrare, ma l’opera di Castellano è meritoria, visto che scandaglia titoli quasi dimenticati e difficili da recuperare, dove Brega compare per una manciata di secondi. Cardarelli ricostruisce con stile piano e popolare aneddoti sconosciuti – come la pasta e fagioli mangiata con De Niro ai tempi di C’era una volta in America – e traccia persino una breve biografia di Primo, il padre di Mario, campione olimpico di atletica leggera. Un libro interessante, persino indispensabile per gli appassionati, che conserverò con cura nella mia biblioteca di cinema.
Gordiano Lupi