Ho avuto occasione di conoscere personalmente e collaborare con l’artista Angelo Copelli qualche anno fa, nella Casa della Cultura di Talamona, quando ho partecipato con lui ad una serata di letture poetiche, dopo averlo visto all’opera a Caiolo anni addietro. Casualmente l’ho ritrovato a Sondrio nella primavera di quest’anno e mi ha subito omaggiato di uno dei suoi ultimi libri. È stata l’occasione per attivare un paio di collaborazioni nel mese di giugno nell’ambito di “Arte nel chiostro” e “Mostra del Collezionismo” a Morbegno, con l’iniziativa di poesia e musica del Laboratorio Poetico di E’Valtellina, e sabato 14 luglio nel reading e mostra poetica a “ScarpatettiArte”, ospiti dell’Associazione Culturale Scarpatetti. Angelo è un artista di strada, come ama definirsi lui, e mi è sembrato interessante approfondire il suo percorso artistico attraverso una breve intervista e proponendo la lettura di un paio di sue poesie.
– Quali sono i percorsi di vita che ti hanno portato verso la musica e la scrittura?
Arrivo sulle scene di eventi letterari locali, seguendo il percorso itinerante del cantastorie. Vicende che hanno origine dal passato di animatore scolastico a quelle più dirette di artista ambulante.
– Come hai iniziato ad appassionarti all’arte?
Ho approfondito da autodidatta, con ricerche e studi e corsi di animazione, la passione per il genere. Agli albori, ho applicato per lunghi anni questa forma nella scuola primaria.
– Hai un vissuto di artista di strada: come nasce questo sistema di vita?
Vicende conseguenti allo sperimentare in libertà, hanno contribuito al cambiamento. Cito per cronaca i primi nomi di cui ho studiato suonato e tradotto i resti per pura passione, sconfinando per l'Europa nel periodo della rivoluzione giovanile. Woody Gutry, Dylan prima maniera, Donovan e Cohen preferendo per esigenze di “internazionalismo” autori che all'epoca tracciavano il pensiero nuovo della letteratura poetica e musicale. Tutti autori dei quali era il contenuto del testo, più che la musica, a configurare l'arte popolare. Sono nate così le mie raccolte di brani che trattano arte al popolare, verismo, il romantico e l'astratto. Molto è dovuto alla esperienza di animatore: quando il lavoro con le arti espressive richiede approfondimenti rappresentativi scenografie coreografie e recitazione. Costruire un teatrino ambulante trasportabile è stato un ulteriore sogno realizzato seguendo queste passioni applicate alla drammatizzazione di fiabe o fatti sociali. Di tutto ciò, sono riscontrabili tracce nella trama dei miei libri.
– Di recente hai pubblicato qualche libro? Vuoi parlarcene?
Suite per Violoncello e Crepuscolo in quattro racconti, La casa di Giuda, storia Hippie, A me l'uomo nero mi fa ridere, romanzo “scolastico” è l'ultimo fantasioso racconto ambientato tra le ospiti di un ricovero. Le poesie sono raccolte in un volumetto, Di verbo in Verso, Ramblingang in Sondrio e I mè Blues, raccolta dialettale meneghina.
»» Qui i bestseller di Copelli
Il Passo del Migrante
espiantato il mio cuore
ho sradicato dalla mia terra, da furori di odio
da terrore di fuoco,
da miseria e dolore, i figli e le donne.
smantellato ogni credo
devastate speranze ora sono la fuga.
incubo alle spalle oscurità di fronte
non conforto non soccorso anima randagia.
notte lunga senza attese
senza sogno da annaspare:
dei mille modi per vedere la notte
uno solo per spegnerla, fuggire
su uno scafo di paura ho imbarcato senza colpa
innocenze ancora vive
da sponde con sentori di morte
non ha odore di vita questa stiva
dalla furia assassina di terra in fiamme
salpo acque di speranza suicida
miasmi di schiume torbide
tombe di acqua e spettri,
prego in silenzio la culla di un destino
al mare a cui affido dal grembo di madre
il figlio di tutte queste acque
nel beccheggiante rollio a una sponda lontana,.
riavrò gambe per camminare la terra
se avrò piedi all’approdo
con gli occhi nascosti del passo inseguito,
passo del migrante.
Ogni smantellato credo e devastate speranze saranno figli a questa fuga.
Angelo Copelli
Il lamento del lupo
La zampa ha solcato l’orma leggera di terre libere foreste dorate
nella natura la mia legge prima d’ogni aliena umana forma
i sensi per la vita del mio cuore al branco la lotta forte
pianto di lupo pianto d’amore
sono creatura pulita da terra pulita aria pulita
figlio dei torrenti fratello felice delle acque dei fiumi
di questa purezza è il mio pianto di questo dolore il mio grido
pianto di lupo pianto d’amore
quando fra nebbie e bagliori negli occhi accesi del bosco
con lo spasmo nel vento e una luna selvaggia
udrai l’ululato che schianta, che squarcia la crosta dal cuore della terra
è l’urlo del branco che spacca la notte è pianto di lupo pianto d’amore
con lo spirito della montagna con l’anima del vento piango te
mi hai chiamato belva selvaggia paura assassino
io non forgio armato dolore,
come la mente atroce dell’uomo,
io non so uccidere col gusto feroce dell’uomo
pianto di lupo è pianto d’amore.
piango te che uccidi il fratello, tu, intriso del sangue innocente
veneri altari d’oro e orrori, credi giusto lo sterminio
e togli senso alla vita, la togli tu, e non hai più sensi,
è pianto di lupo è pianto d’amore.
Angelo Copelli
DUE NOTE SULLE MIE PAGINE DELLA MIA STORIA
Nativo di Como dove ho svolto la professione di animatore per centri giovanili e le scuole, ho prodotto la maggior parte letteraria a Sondrio, alternando l'attività di cuoco a quella di musicista, e di volontario presso il centro di accoglienza. A Sondrio ho trovato ascolto nei Recital promossi dalle associazione poetiche locali. Arrivo sulle scene di eventi letterari locali, seguendo il percorso itinerante del cantastorie. Vicende che hanno origine dal passato di animatore scolastico a quelle più dirette di artista ambulante. Porto un bagaglio di pagine vissute nei diversi ambienti dell’evento poetico locale. Attualmente ho un attivo di una raccolta di racconti che trattano fantasiosamente i passaggi biografici che mi hanno accompagnato alla passione per le arti espressive, letterarie in specie. Viaggi “su strada” dell’epoca di movimenti giovanile che la hanno caratterizzata, viaggi alla avventura e alla scoperta dell’Europa che inneggia all’ideale di libertà e di una realtà alternativa sono l’ incipit che perdura da allora, nel vagante mondo degli eventi poetici.
Angelo Copelli (Artista di strada)