Nel gran polverone di una politica isterica in cerca d’identità e il frastuono di uno scombussolamento generale che ne consegue e sempre più va dilagando, la cronica emergenza rifiuti nel Lazio quasi non fa più notizia e qui sta il rischio grosso da evitarsi. Una trappola ad hoc che scatta sempre nei momenti più affannosi di un procedere al buio, in un silenzio indotto pesante di minacce. Diciamocela tutta: il continuo rimescolamento di monnezza e monnezzari ormai ripugna a tutti, ma guai a voltarsi dall’altra parte – che poi non c’è luogo esente dai miasmi di un intruglio marcescente in cui sguazzano felici i vari re Mida – o peggio ancora a farci l’abitudine e accettare supinamente l’inaccettabile.
Sempre all’erta il Coordinamento No Inc contro tutte le nocività di cui riportiamo il recente comunicato sull’emergenza rifiuti nel Lazio e il rischio di una riattivazione della discarica di Roncigliano nel comune di Albano Laziale:
«L'ingegnere Flaminia Tosini, direttrice generale dell’area rifiuti, ha incontrato la settimana scorsa la Pontina Ambiente e ha concordato la riapertura del VII invaso della discarica quarantennale di Roncigliano; annuncia inoltre a Rida Ambiente (amministratore Fabio Altissimi) e al Prefetto di Roma che “nei giorni prossimi” provvederà all'aggiornamento dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA).
Diverse cose non tornano:
1) La Pontina Ambiente è tuttora inibita ai rapporti con la Pubblica Ammministrazione a causa dell'interdittiva antimafia, viste le pendenze penali del gruppo Cerroni con il processo ancora in corso.
2) La revisione dell'AIA non è stata più riconvocata dal 31 maggio 2016. Tale revisione venne aperta anche dopo il rapporto ARPA del 2014 dove venivano assodate 19 violazioni delle prescrizioni relative all’AIA 2009.
3) Nessuna di tali violazioni è stata praticamente sanata; uniche novità riguardano la scomparsa degli idrocarburi dal pozzo F1B dopo due anni di fermo degli sversamenti e della bonifica casalinga della falda; nonché la collocazione di 4 nuovi pozzetti di recupero del percolato e del biogas che andavano fatti prima del 2009.
4) Non si capisce in base a che cosa l'ing. Tosini si senta autorizzata a rinnovare l’AIA senza riconvocare gli enti competenti: Comune di Albano, ASL RM6, AREA METROPOLITANA, ARPA e soprattutto i cittadini, che da sempre hanno denunciato gli effetti mortiferi dell'impianto TMB-DISCARICA-CENTRALI A BIOGAS della Pontina Ambiente.
5) Si pretende di autorizzare la ripresa degli sversamenti (100mila tonnellate) mentre il TMB è tuttora un relitto e non è ancora conclusa l'indagine del Tribunale di Velletri circa le cause dell’incendio. Questo intervento della Regione tramite la Tosini, appare l'ennesimo schiaffo alle popolazioni, chiamate a una sollecita e determinata opposizione.
Tutto questo accade mentre si annuncia per il 29 maggio l'apertura della conferenza dei servizi per una nuova discarica legata alla holding cerroniana a Casalazzara (Aprilia) a pochi km da Roncigliano e dal Policlinico dei Castelli. È l'assalto al nostro territorio».
Sabato 26 maggio, alle ore 10:30
Assemblea Coordinamento No Inc
Presso la discarica di Roncigliano
nel Comune di Albano Laziale
Via Ardeatina, Km 24.500