Il progetto dell’atlante sociale si inserisce nel dibattito esistente sull’insegnamento della Geografia, tra la geografia umana e quella fisica, tracciandone il confine e superandolo grazie all’innovatività della ricerca dove, ad un classico approccio cartografico si affianca l’importanza delle relazioni sociali nella definizione del concetto di spazio, cardine della riflessione geografica contemporanea e non solo.
L’iniziativa, ideata da Claudio Cerretti, docente ordinario di Geografia, con il supporto di Isabelle Dumont, professore associato di Geografia e un gruppo di dottorandi e laureandi dell’Università di Roma Tre è stata presentata in occasione della notte della Geografia, evento organizzato in tutta Italia il 6 aprile scorso e che ha visto protagonista la disciplina in molte realtà italiane tra cui Milano, Padova, Aosta, Napoli, Otranto, Torino, Trieste, Viterbo, Cosenza, Bergamo e Genova. L’iniziativa è nata in Francia ed è stata promossa in Italia dall’Associazione dei Geografi Italiani (A.G.E.I.)1 con la collaborazione di altre organizzazioni legate al mondo della Geografia tra cui l’Associazione Insegnanti di Geografia (A.I.I.G.).2 L’università di Roma Tre si è resa protagonista di diversi eventi aperti al pubblico: infatti, gli studenti che hanno contribuito ai lavori, hanno coinvolto i partecipanti attraverso l’utilizzo di giochi come, ad esempio, una votazione dei luoghi più simpatici ed antipatici della capitale. Il fine dell’espediente è stato cercare di capire il modo in cui i cittadini percepiscono le strade e i quartieri romani.3
Ma cosa si intende per atlante sociale? Come spiegato da Claudio Cerretti, significa cartografare tenendo conto anche delle relazioni sociali, delle percezioni e i pensieri dei cittadini, significa chiedere alle persone cosa ne pensano di Roma, come la vedono e quale sia la loro rappresentazione, aggiunge Isabelle Dumont.4
Infatti il merito e la rilevanza del progetto stanno nell’essere partiti da uno strumento classico della geografia, come le carte geografiche ed averlo ampliato ed arricchito con le raffigurazioni spaziali della popolazione romana, di coloro che vivono e frequentano la città.
Il campo della ricerca si è concentrato su tre quartieri periferici: La Magliana, il Trullo e Torre Angela e il mezzo principalmente utilizzato è stato l’intervista, classico strumento della ricerca qualitativa nelle Scienze Sociali. Nella strutturazione delle interviste qualitative sono state considerate diverse variabili, una quarantina in totale, e le principali sono: i luoghi di incontro dei migranti, la presenza sul territorio di matrimoni misti, la distribuzione di sedi locali di partiti politici o movimenti, la presenza di strutture alberghiere come B&B, luoghi di culto, sale scommesse, Compro oro e orti urbani. Inoltre, per la parte quantitativa della ricerca, dedicata all’analisi statistica dei dati raccolti, sono state utilizzate fonti ufficiali quali Camera di Commercio, Anagrafe del comune di Roma e ISTAT.5
L’atlante sociale risulta così opera dei cittadini e per i cittadini; è stato concepito anche per comprendere la situazione ed intervenire in eventuali criticità, segnalando alle autorità le percezioni della cittadinanza sul territorio ed attribuire alla geografia quel ruolo primario, che va oltre la conoscenza dei mari, dei fiumi e delle capitali ma si concentra sulla società, sui suoi protagonisti, ovvero le persone, e sul comprendere e vivere il territorio ricco di necessità e bisogni. Un esempio è stata l’iniziativa, sempre organizzata dalla comunità di geografi romani in occasione della Notte Europea della Geografia, di un’escursione nell’area San Paolo-Ostiense, dedicata alla street art, fenomeno sviluppato negli anni ’20 in Messico grazie all’opera dei muralisti Diego Rivera, José Clemente Orozco e David Alfaro Siqueiros6 e arrivato nel nostro Paese negli anni ‘2000 sulla scia del successo internazionale dell’artista anonimo Banksy.7 I temi dell’arte di strada riguardano etica, denuncia sociale e satira e la visita ha avuto il fine di comprendere le ragioni della trasformazione sociale di un quartiere, dall’essere una realtà popolare ad un centro aggregativo per i giovani della capitale.
Inoltre, scopo di iniziative come l’atlante sociale, è portare il geografo e la sua competenza all’interno del sociale e della realtà per avvicinarlo sempre più al vivere quotidiano dei cittadini e a comprendere la nostre società, come ricorda infine Isabelle Dumont.
Enrico Bernardini
Sitografia
» La notte europea della geografia
» Associazione italiana degli insegnanti di Geografia
» Corriere.it
» Giornale di Sicilia
» Wikipedia Banksy
» Wikipedia Muralismo messicano
» Segni & evidenze. Atlante sociale di Bari
» pixabay.com
» Atlante sociale sulla tratta
1 Qui per consultare la pagina web ufficiale A.G.E.I. dedicata alla Notte Europea della Geografia.
2 Qui per consultare il sito web ufficiale dell’Associazione italiana degli insegnanti di Geografia.
3 Fonte: Corriere.it
4 Fonte: Giornale di Sicilia.
5 Fonte: Corriere.it
6 Per maggiori informazioni: Wikipedia.
7 Per maggiori informazioni sull’artista: Wikipedia.