Milano attiverà, aprendo una serie di centri ad hoc in via sperimentale, un sistema di accoglienza specifico per i minori stranieri non accompagnati (msna) che arrivano in città, in modo che possano ricevere un’ospitalità che risponda alle esigenze relative alla loro giovane età e al percorso doloroso che hanno alle spalle.
In questo senso vanno le linee di indirizzo approvate dalla Giunta per la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra il Comune di Milano e la Prefettura con il quale l’Amministrazione si impegna a mettere a disposizione del sistema di prima accoglienza fino a 100 posti, esclusivamente destinati ai minori, in strutture comunali reperite tramite procedure ad evidenza pubblica.
Il protocollo, che verrà firmato nei prossimi giorni e sarà in vigore dall’1 maggio al 31 dicembre 2018 – con possibilità di proroga di 6 mesi –, dà attuazione alla cosiddetta legge Zampa (47/2017) che ha istituito un sistema di protezione e inclusione uniforme dei minori stranieri non accompagnati che, prima della sua approvazione, non erano tutelati da una norma specifica e venivano spesso accolti nelle stesse strutture dedicate agli adulti. Gli oneri economici connessi all’attuazione del Protocollo saranno a carico della Prefettura che provvederà a corrispondere 45 euro al giorno (più Iva, se dovuta) per ogni minore accolto presso i centri di prima accoglienza.
«Milano è in prima fila nella battaglia per la difesa dei diritti dei più piccoli, da qualsiasi terra provengano. Per questo motivo» commenta l’assessore alle Politiche Sociali, Salute e Diritti Pierfrancesco Majorino «il Comune, prima di molti altri in Italia, ha avviato un’esperienza significativa finalizzata a tutelare i minori stranieri che, affrontando un lungo viaggio, arrivano nel nostro Paese, e che, proprio per questo, hanno bisogno di attenzioni particolari e di un’accoglienza che sia diversa da quella degli adulti. Con il Protocollo e il contributo della Prefettura ci impegniamo, inoltre, a mantenere attivo un monitoraggio per verificare periodicamente i risultati di questa sperimentazione». Si rafforza così la collaborazione interistituzionale che già lo scorso 13 novembre 2017 aveva portato alla sottoscrizione di un protocollo operativo tra Procura della Repubblica presso i minorenni, Tribunale per i Minorenni, Prefettura di Milano, Questura di Milano, Comune di Milano e Università Statale – Laboratorio Labanof per individuare un’unica procedura per la città di Milano per l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati basata su un approccio multidisciplinare, come richiesto dalla nuova normativa.
Nel 2017, inoltre, il Comune di Milano ha aderito al sistema Sprar (sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati) per i minori attraverso la presentazione di un progetto di accoglienza per 150 posti dedicati ai minori stranieri non accompagnati, di cui 15 per i neomaggiorenni, 10 per le ragazze vittime della tratta e 25 per minori con vulnerabilità psicofisiche. Il bando pubblico di affidamento del servizio, che prevede un contributo annuo di 4 milioni di euro per il triennio 2017-2020 derivanti dal Fondo Nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo, è attualmente in corso e si prevede di iniziare l’attività nel mese di giugno.
Attualmente sono circa 800 i minori stranieri non accompagnati presenti nelle strutture convenzionate con il Comune di Milano. La quasi totalità è ospite delle comunità socio-educative, in attesa che si concluda la procedura per l’affidamento del servizio di accoglienza specificamente a loro dedicato. Nel 2018 gli arrivi hanno subito una importante flessione, seguendo l’andamento più generale dei flussi migratori. Sono stati, infatti, solo 62 i nuovi ingressi nei mesi compresi tra gennaio e marzo di quest’anno, una diminuzione di circa 70 punti percentuali, in linea con la media nazionale.
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