Dal 13 al 20 giugno 2018 si svolgerà presso la Liverpool Hope University (Regno Unito), il secondo Congresso Mondiale della Gioventù ovvero il Global Youth Congress. I giovani sono convocati per parlare di quello che maggiormente interessa le loro vite in un futuro incerto e per questo da decifrare e prefigurare. Il primo Congresso dello stesso genere ebbe luogo nel 2008 per celebrare l’elezione di Liverpool quale Capitale europea della Cultura. Ancora oggi si possono ammirare nella città le testimonianze tangibili dell’innovazione culturale e sociale promossa dieci anni fa, dai musei ai siti locali nei quali la tradizione ha coinvolto tutte le età nel processo storico divenuto immediatamente comprensibile alla popolazione intera e ai suoi ospiti.
Nel Big Hope 2 del 2018 sono in programma molte attività culturali, artistiche, sociali, accademiche che affronteranno i temi della migrazione, del benessere, della sostenibilità, del lavoro, dell’educazione, della religione, dello sport, della comunicazione, della comunità, della politica, della cultura, dell’ambiente. I quattro pilastri sui quali poggia il Congresso, sono individuati nelle parole chiave di: libertà, conflitto, uguaglianza, cambiamento. Sono termini ricchi ed impegnativi che veicolano il significato delle idee su ciò che intendiamo per “globale” e costituiscono i riferimenti fondamentali del dibattito pluridisciplinare, interetnico, multiculturale, pluralista che si articola secondo sfaccettature di estremo interesse, senza dimenticare le contraddizioni interne sempre pronte a scaturire dall’accostamento dei segni positivi e negativi che accompagnano i processi culturali coinvolti.
Durante il Big Hope 2 si conosceranno le prospettive mondiali dello sviluppo, secondo le narrazioni dei giovani provenienti da ogni angolo della Terra e destinati a diventare i nuovi leader nei nostri sistemi di governo. Saranno giovani ben preparati ad assumere alte responsabilità individuali e collettive per un bene comune e superiore. Si prevedono: 800 delegati internazionali, la rappresentanza di 63 Nazioni, 21 relatori principali, oltre 800 partecipanti, 18 forum con 84 contributi su argomenti nazionali ed internazionali trattati a livello locale e con dibattiti aperti, sponsorizzati da varie organizzazioni governative e non governative. La cultura si respirerà nell’aria e l’arrivo sarà l’inizio di una grande avventura da vivere con entusiasmo e voglia di decisionalità. Altra cosa rispetto alle perplessità scaturite dalla Brexit e molto di più della sola riflessione sull’Europa che accetta e respinge.
La vocazione all’universalità di ogni istituzione superiore è destinata a ricevere un forte slancio nel campus della Liverpool Hope University. Sappiamo che sarà presente un numero rilevante di esperti, volontari, operatori impegnati nei servizi comunitari di base e nell’associazionismo, dato questo che assicurerà una poderosa risonanza alla partecipazione. Nell’agenda del Congresso vi sono concerti e mostre, sezioni artistiche e pubblicazioni divulgative degli incontri giornalieri con una attenzione particolare al dialogo costante. Saranno evitati i monologhi e le introversioni intellettualistiche. La visione del Big Hope 2 è quella di favorire il dibattito a più livelli e di dare voce ai giovani affinché possano esprimersi come protagonisti in conversazioni di sostanza, profondamente significative.
Le sfide del mondo globale sono molte e probabilmente i giovani hanno il loro codice per decifrarne il senso. Big Hope 2 vuole essere una arena per parlare e per progettare il futuro all’insegna del cambiamento. Di chi è il mondo e di chi è il futuro? Queste le domande che rilanciano la questione del contare come persona e del valore della solidarietà. L’io diventa noi e il noi diventa io in un continuo percorso di andata e ritorno in tutti i luoghi, da parte di tutte le culture.
La cerimonia inaugurale nella suggestiva Cattedrale di Liverpool fa già sentire le note dei Beatles che hanno immortalato una città favolosa, dallo sguardo lungo e suggestiva, una città dove il tempo sembra essersi fermato al momento in cui i primi bambini migranti partivano alla volta delle Paesi che promettevano accoglienza e benessere. Si torna a Liverpool per riconoscere la nostra comune radice culturale e per restare ad ammirare quel gusto alla narrazione della vita quotidiana che diventa storia familiare di tutti noi. I giovani sicuramente faranno la differenza e nei loro occhi, nei loro discorsi potremo vedere il nostro futuro. L’Europa si apre al mondo e viceversa, intorno ad una tavola rotonda nella quale i significati delle esistenze potranno essere qualcosa di inaspettato, degno di conoscenza e considerazione.
Ai partecipanti provenienti dall’Università Roma Tre è riconosciuto lo sconto di gruppo e chiunque può aderire con una manifestazione di interesse.
Sandra Chistolini
Per informazioni e contatti: sandra.chistolini@uniroma3.it
Si possono scaricare i materiali illustrativi del Congresso:
»» pdf 1
»» pdf 2
Ulteriori informazioni si trovano a questa pagina:
»» Erasmus – Internazionalizzazione
La partecipazione al Big Hope 2 potrà essere titolo di merito
da includere nel proprio curriculum vitae
ai fini professionali e di carriera.