Le recenti notizie riportate dalla stampa locale in merito all'indicazione di voto impartite dai proprietari dell’Ospedale, privato, di Gravedona nei confronti del candidato della Lista di “Noi con l’Italia – Fontana Presidente” mi impongono alcune riflessioni.
Da candidato regionale per la lista “Gori Presidente” ma, ancor prima, da Sindaco e quindi membro della Conferenza provinciale dei sindaci, organismo titolato alla programmazione sanitaria del territorio, ho da sempre sostenuto la necessità che l’Ats della Montagna coincida con i confini dell’unica provincia interamente montana che è, per l’appunto, la provincia di Sondrio.
Anche il candidato presidente Gori sostiene, con nostra grande soddisfazione, fortemente, questa nostra posizione che è l’espressione della maggioranza dei sindaci della provincia (mozione del 2015 votata all’unanimità dalla Conferenza dei Sindaci) ma mai ascoltati, sul tema, dalla Giunta Regionale.
Come sindaci temevamo infatti che la riorganizzazione territoriale della Ats della Montagna con la presenza dei Comuni dell’Alto Lario e della Valcamonica non avrebbe dato alcun valore aggiunto ai cittadini di quei territori ma avrebbe certamente favorito uno smantellamento degli ospedali pubblici a favore dei privati.
Abbiamo rappresentato direttamente al Presidente Maroni il rischio di generare una sleale e dannosa concorrenza ed oggi, se non bastassero i numeri, questo spudorato e gravissimo gesto mi convince, purtroppo, che avevamo ragione.
La nostra sanità territoriale, già molto fragile, è stata gravemente compromessa e serve un energico ripensamento che tuttavia parta da una stigmatizzazione fortissima di questo gesto e mi aspetto arrivi da tutti i candidati regionali e dalla politica locale.
L’autorevolezza del territorio deriva anche dall’autonomia della valutazioni politiche.
Anche i finti distratti comprendono benissimo che non si tratta di un semplice e legittimo endorsement elettorale ma si configura, invece, come un vera e propria assicurazione sulla vita dell’Ospedale privato di Gravedona stesso che, guarda caso, mentre i nostri presidi ospedalieri annaspano, vive un momento di crescita felice.
Mi rendo conto quanto sia complicato per i candidati valtellinesi della lista Noi con l’Italia prendere le distanze da questa posizione, tuttavia il loro pavido silenzio rappresenta già una gravissima e colpevole responsabilità. Non si difende solo a parole la nostra sanità di montagna.
Spero di essere smentito, ma dubito che avremo una presa di distanza da parte di Gerlando Marchica e di Annamaria Saligari che, pur di non dover affrontare il loro ininfluente peso politico sulla programmazione della Sanità di Montagna all’interno della loro formazione, hanno deciso di occuparsi della “nostra” Casa di riposo di Grosotto attraverso una interpellanza rivoltami in qualità di Sindaco.
Se la risposta ufficiale sarà inviata al firmatario nei tempi e nei modi previsti per Legge, mi sento di anticipare al signor Marchica, il quale peraltro si è prematuramente e insistentemente autocandidato alla carica di Presidente di una possibile nascitura Fondazione, una considerazione del tutto politica:
l’attuale Amministrazione di Grosotto non è interessata ad una gestione privata della propria Casa di Riposo. Le future scelte gestionali vedranno solo e soltanto il Comune di Grosotto quale garante dell’indirizzo pubblico.
Forse il signor Marchica troverà in futuro più conveniente proporsi al suo collega candidato di Gravedona...
Guido Patelli,
candidato lista Gori Presidente