| Roma, 24 dicembre 2006. Funerali di Piergiorgio Welby |
03 Gennaio 2007
«Morire dev'essere come addormentarsi dopo l'amore, stanchi, tranquilli e con quel senso di stupore che pervade ogni cosa». Spero con tutte le forze che sia stato così.
Ciao Piergiorgio, quella lungo la quale ci hai condotti è una lunga, gandhiana, marcia del sale. Pur immobile sul tuo letto ci hai guidati in questa lunga, composta marcia che certo non abbandoneremo. Mi sono sentito in marcia, con gli occhi fissi a seguire la tua figura orgogliosa. Ci hai guidati fin qui con dignità e fermezza, da leader poietico e nonviolento, offrendo il tuo corpo e la tua sofferenza, facendotene forte di fronte a un Potere impotente e per questo prepotente, con il tuo amore cristallino per obiettivi ideali, umani, civili, politici. È vero, non potevi più muoverti, ma si può fare molta più strada dal proprio letto che in decenni di grigie carriere ministeriali. Abbiamo marciato insieme, per questa interminabile lotta di umanesimo liberale, instancabili, animati dalla fame per il nostro "sale", per il diritto, per la libertà, per l'autodeterminazione. Lasci un pieno. Un pieno di politica, un paese più ricco del tuo coraggio; sei vivo nei cuori e nelle menti di quanti a cui hai insegnato cosa vuol dire essere cittadini; non sono che penosi, loschi zombie i mezzibusti, i gerarchi vaticani e le ministre imbiancate che hanno fatto finta di non capire, che fanno della tortura infinita il mezzo, lo strumento obbligato di realizzazione o di difesa della loro "etica condivisa".
Un bacio, capitano
Federico Punzi
Grazie per quello che state facendo
Desidero esprimere al dottor Riccio, a Marco Cappato, a Marco Pannella, ad Emma Bonino e a TUTTI i Radicali la mia sconfinata ammirazione per il coraggio, la coerenza e la trasparenza che avete dimostrato aiutando Pergiorgio Welby a porre termine alle torture che gli sono state inflitte dall'indifferenza, dall'ipocrisia, dal pilatismo e dall'inaccettabile ingerenza di una larga schiera di pseudo-cattolici italiani, che vogliono trasformare il diritto individuale alla vita in un obbligo a vivere. Vi ringrazio di esistere e mi complimento ancora per le vostre iniziative parlamentari, quali la proposta di abolizione del privilegio dell'esenzione ICI di cui gode la Chiesa Cattolica: al di là del risultato negativo, è utile che gli Italiani sappiano che vi è una forza politica che lotta per l'affermazione di principi di civiltà e di eguaglianza e che vi sono altre forze politiche, invece, che remano in senso contrario.
Saluti e buone feste di Sol Invictus.
Luigi Tosti
(da Notizie radicali, 2 gennaio 2007) |