44. Esiste un mondo nascosto che si svela solo agli attenti: se questi fossero tanti le società che conosciamo non sarebbero mai esistite e nemmeno potrebbero esistere.
Le donne sanno intuire realtà che sfuggono all'uomo, loro non si pongono il problema di modificare ciò che difficilmente è modificabile, la loro logica preferisce adattarsi.
L'uomo ha creato religioni che impongono dogmi cui ci si dovrebbe attenere per essere premiati dopo la morte, i sacerdoti sono di sesso maschile non si sa bene perché.
Le donne non sprecano il loro tempo per imporre un credo astratto: sanno imporre il loro e, difficilmente, l'uomo riesce a sottrarsi al loro volere.
Mi diverte illustrare il pensiero ed ancor più mi diverte immaginare la causa che vuole templi grandiosi per esaltare l'astratto che non è certo certezza.
Il pensiero corre sotto la cupola d'oro che sta sul fondo di una gran piazza, lei sogna un abito bianco tanto importante da zittire le amiche, lui guarda lontano ben sapendo che è un lontano solo per lui.
Disegnavo distrattamente durante una riunione dell'ordine degli architetti, si discuteva di mettere quote rosa all'interno del consiglio, vado allora nel mio lontano per sentirmi al di fuori di questo non senso: quando affermo che mi piacerebbe la città edificata dal gentil sesso mi guardano storto, leggo in quei volti il maschilismo.
Io immagino una cupola che contiene un gran vuoto bianco, sento la musica che mi piacerebbe saper scrivere e vedo lei che entra leggera danzando la sua vittoria.
Io penso che un architetto agisca per soddisfare l'altra parte del suo cielo, per me il nostro mestiere sta tutto lì.
Giuseppe Galimberti
Illustrazione. Immagino la parete della camera matrimoniale certificata che una coppia mi ha chiesto di arredare, un disegno piccino non è ancora piazza, lo diventa nell'affresco di quattro metri per due e settanta. Il risveglio della mattina mostra la potenza del femminile, lui sa che l'ha conquistata con una cupola grande col manto dorato sulla piazza lastricata di fino. È una piazza pensata come palcoscenico su cui si rappresenta la vita, è una piazza pulita che osserva la perfezione sul fondo, è un vuoto che non va riempito con gli orpelli cari al consumo. Il disegno d'architettura io lo immagino così, non do peso alla norma, mi diverte dissacrare il moderno col mio moderno.
Ora in volume, i ‘disegni’ di Galimberti,
con L’Almanaccone impertinente
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Disegni per raccontare il pensiero di un'epoca
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