PENSIERO DI NATALE
C’erano giorni
quando l’albero di Natale
sembrava altissimo
e tutta la famiglia aiutava a renderlo
magico con luci e colori di ogni tipo.
Si faceva il presepe con dentro
un piccolo Gesù Bambino,
la Madonna e Giuseppe il falegname,
con semplici candele attorno.
Le case odoravano di buono
e si cantava di Natale col cuore.
Più tardi seguirono giorni
dominati dalla superbia,
l’illusione che l’“io”
s’era fatto grande, maturo.
Si spensero le luci,
fino all’ultima, o quasi.
Sparì Gesù Bambino dal cuore
e al suo posto arrivarono
il buio e la solitudine.
L’amore trovò solo porte chiuse
e dentro rimasero solo
il freddo e il vuoto.
Alla fine s’è chiuso il cerchio
e gli uomini hanno scorso
la stella cadente di nuovo
e l’hanno accolta con braccia aperte
e preghiere di umiltà e redenzione.
L’adulto ha riscoperto il bambino dentro,
e riaccolse regali semplici:
l’amore, la felicità, e la pace.
A Natale si celebra l’Amore,
e sette giorni dopo arriva l’Anno Novello.
Accogliamolo gridando
Pace Pace Pace!
Amore Amore Amore!
Patrick Sammut (Malta)