Ieri 30 novembre abbiamo attuato un presidio popolare sotto la sede del Comune di Ariccia, preceduto e largamente preannunciato da due richieste di incontro col sindaco, rimaste lettera morta. Dopo aver costatato l’assenza del primo cittadino e dei responsabili del settore ambiente, i cittadini e i comitati presenti hanno deciso di mantenere comunque il presidio, invitando la segreteria del sindaco a rintracciare almeno uno dei responsabili.
Finalmente si è fatto vivo l’assessore all’ambiente Enrico Indiati, che davanti a una folta delegazione ha recitato la sua parte non senza qualche contraddizione. Ha sostenuto che il progetto FARO (biogas + fertilizzante) presentato in Regione per accedere ai finanziamenti per il “Compostaggio di Comunità”, l’avrebbe redatto un tecnico che, a sua insaputa, si sarebbe presa la libertà di proporre la soluzione “bio”gas + compostaggio.
Lui (Indiati) giura e spergiura che il biogas non lo vuole né piccolo né grande. Siccome fidarsi è bene ma essere gonzi è male, abbiamo chiesto all’assessore perché non hanno risposto, entro i 30 giorni previsti per legge, alla nostra ripetuta richiesta di accesso ai documenti; perché, anziché riceverci quando l’abbiamo chiesto e spiegarci tutto, avesse firmato, il giorno prima del presidio del 12 novembre, un manifesto in cui attaccava chi si era permesso di parlare di biogas, minacciando azioni legali. La risposta è stata prevedibile e attenta a tranquillizzare i presenti. “Se il finanziamento sarà concesso”, dice lui, “il progetto sarà da noi modificato escludendo la digestione anaerobica e il biogas”.
Ribadendo in chiusura all’assessore la nostra volontà di aspettare fatti nero su bianco e non dichiarazioni verbali, abbiamo deciso di mantenere la mobilitazione in atto, in attesa dei documenti, compresi quelli attestanti le modifiche al progetto FARO e gli elaborati progettuali riguardanti l’impianto Waste Control a Cecchina.
Coordinamento contro l’inceneritore di Albano
Comitato Ribelli di Montagnano