Prosegue l’iter per l’elaborazione del nuovo Piano territoriale del Parco delle Orobie Valtellinesi. Nelle passate settimane lo strumento di pianificazione è stato al centro di tre incontri, nelle sedi della Comunità montana di Tirano, di Sondrio e di Morbegno, ai quali hanno preso parte i rappresentanti degli enti comprensoriali e dei Comuni nei rispettivi ambiti di competenza oltre ai tecnici incaricati della redazione del Piano, Stefano Tirinzoni e Augusto Fanchi, al Presidente dell’area protetta, Walter Raschetti, al Vicepresidente, Natale Contini, e al Direttore, Claudio La Ragione.
Nell’ambito del percorso di programmazione partecipata che condurrà all’adozione del Piano da parte dell’assemblea consortile e alla successiva presentazione in Regione, l’attuale fase di consultazione degli enti locali è incentrata sul tema della definizione dei nuovi confini del Parco delle Orobie.
«Gli incontri con i Comuni e le Comunità montane», spiega il Vice Presidente dell’area protetta, Natale Contini, che si sta occupando dell’iter di pianificazione, «rispondono alla volontà di valutare preliminarmente l’opportunità di intraprendere, secondo le indicazioni della Direzione generale Qualità dell’Ambiente, un percorso anticipato per l’avvio della modifica del confine. L’obiettivo è ovviare alla sfasatura che fa seguito alle nuove disposizioni normative in materia di aree regionali protette fra l’approvazione del Piano, che avviene con deliberazione della Giunta regionale, e la modifica del perimetro dell’area protetta, per la quale è invece necessario un atto legislativo, riducendo il periodo transitorio».
Per dare il via al processo propositivo della legge di modifica, con il Piano territoriale ancora in fase di definizione, sarà necessario produrre uno specifico documento attraverso una conferenza alla quale partecipino i Comuni, le Comunità montane e la Provincia, partendo dal perimetro del piano adottato nel 1999 con alcune modifiche che tengano conto dell’avvenuta inclusione di diverse aree nell’ambito di Siti di importanza comunitaria e dell’opportunità di non escludere dal Parco i maggenghi più rappresentativi del versante orobico.
«I Comuni» aggiunge Contini «avranno tempo fino a gennaio per presentare specifiche osservazioni, con la disponibilità dei tecnici dell’area protetta a confronti mirati su questioni che richiedano un particolare approfondimento. I rappresentanti delle Comunità montane, in un clima sereno e costruttivo, hanno auspicato la disponibilità del Parco a recepire le indicazioni delle amministrazioni comunali nella definizione dei confini, confermando il proprio impegno, in sede di assemblea consortile, affinché venga garantita la massima attenzione alle esigenze delle realtà locali».