L’Azienda socio-sanitaria territoriale di Valtellina e Alto Lario inaugura, alla presenza delle autorità regionali, nell’ambito del Presidio ospedaliero territoriale di Morbegno il servizio fragilità per la “presa in carico” dei pazienti cronici. Bene, se son rose fioriranno…
Il nostro scetticismo non viene da malanimo nei confronti della politica regionale in materia di sanità o dello staff manageriale alla conduzione delle aziende preposte, ma dalla semplice presa d’atto che trattasi di spostamento – da Via Martinelli a Via Paravicini – di servizi e risorse già esistenti e validamente operanti. Anzi, con un loro parziale depauperamento visto che la gestione pressapochista e poco lungimirante ha di già comportato la perdita dell’unico medico geriatra che assicurava le prestazioni domiciliari, così come il nuovo appalto regionale delle forniture protesiche ha visto un decadimento significativo nella qualità dell’assistenza integrativa. Mentre proliferano risorse e funzioni di “controllo” e di “verifica”, si riducono e contraggono quelle dedicate all’erogazione dei servizi. Così come, ad es., risorse straordinarie del decantato “Progetto Arnica” vengono di fatto dedicate per fornire gratuitamente formazione per la “validazione manageriale” di quadri dirigenti già adeguatamente retribuiti. Il Presidio socio-sanitario territoriale di Morbegno, forse il primo, ante litteram, e più efficace in ambito regionale che gli attuali gestori si sono trovati bell’e pronto dev’esser forse… ridimensionato? Non comprendiamo il sottile disegno strategico, ma il sospetto che si tratti del gioco delle tre carte, per far vedere che “qualcosa di nuovo” arriva nell’ospedale massacrato, è più che giustificato, con relativo e conseguente discredito per la regia di tale operazione.
Ma noi siamo qui, nonostante tutto, per offrire proposta e collaborazione. Le nostre bandiere sono le migliaia di firme dei cittadini e la conseguente intesa di territorio raggiunta nel Morbegnese, approvata e ratificata da 22 deliberazioni comunali. Siamo qui a portare questo contributo affinché venga aperto un confronto, serrato e costruttivo, con l’ASST-VAL per una revisione “partecipata” del Piano organizzativo strategico aziendale. Lo strumento pianificatorio, a valenza triennale, può essere infatti aggiornato annualmente. Ebbene noi siamo qui a chiedere che questo venga fatto e che questa giornata e questa occasione d’incontro costituiscano l’inaugurazione di questo processo.
Ricordiamo nella circostanza i contenuti propositivi, gli ormai noti “Cinque punti irrinunciabili”, qui riproposti in sintesi cronoprogrammatica:
1. Creazione di due, anziché un solo come previsto nei lavori di ristrutturazione in corso, ambulatori chirurgici odontoiatrici e relativo potenziamento di tale attività anche con personale strutturato. Ciò a indicazione del complessivo sviluppo delle attività ambulatoriali;
2. Ampliamento fino a 20 p/l del reparto di Cure Palliative (Hospice);
3. Riapertura di una sezione di Medicina Generale, in affiancamento alle uos Medicina SubAcuti e Riabilitazione Generale Geriatrica, per le esigenze “di prossimità” (ricoveri MMG e PSA) del territorio di riferimento del POT;
4. Riapertura dell’uos Riabilitazione Cardiologica “Dr. Roberto Giugni” quale articolazione dell’offerta ASST-VAL in questa disciplina a completamento del polo di Sondalo;
5. Pronto Soccorso Alpino con automedica a Morbegno, quale specifico valore aggiunto del PPI h24 per il territorio di riferimento.
Vogliamo inaugurare insieme questo confronto?
ComitatopopolareSalviamolanostrasanità