22 Ottobre 2017
…tutto muore, tutto muore volentieri.
Resta solo l’eterna Madre
dalla quale noi venimmo,
nell’aria labile le sue dita
giocano a scrivere il nostro nome.
Hermann Hesse
(1877 – 1962)
strugge la caducità
lungo i bordi dell’attesa
ove il tempo a stille
scioglie ogni splendore
voli d’ebbrezze
mutate in scacchiere
passi e voci cromate
nel chiuso scorrere
maschere graziate
dall’anelante fugace
abbraccio di sillabe
con la vertigine oscura
sublime.
Giuseppina Rando