«La banderuola sulla guglia del campanile, benché di ferro, sarebbe presto rotta dalla tempesta se non conoscesse la nobile arte di girare ad ogni vento». Cosi si legge in Frammenti inglesi del famoso poeta e filosofo tedesco Heinrich Heine (1797-1856), a proposito delle contraddizioni rilevate nella società inglese, paladina di libertà e democrazia. Un abisso tra il dire e il fare: democrazia… soltanto teoria allora, soltanto teoria oggi.
Forse la contraddizione è insita nella vita stessa, in ciascuno di noi…
Viviamo in frammenti. In ufficio siamo una cosa e a casa un’altra; discutiamo di democrazia, ma nel nostro intimo siamo dispotici; diciamo di amare il prossimo e tuttavia lo uccidiamo con rivalità… (Jddu Krishnamurti – 1895/1856 - filosofo di origine indiana).
In politica poi la pratica del “cambiar casacca” per opportunismo o per vantaggio personale è frequente. Saltare sul cocchio del vincitore è uno sport praticato da sempre, così come lo è il seguire l’onda dominante per pigrizia o per comodità.
Portare avanti le proprie idee significa credere in esse, anche se nella dialettica del pensiero ogni idea può subire evoluzione.
La coerenza è una gran bella virtù, ma la sua assenza, se supportata da adeguate motivazioni, non è una debolezza. Non è una qualità innata la coerenza e deve, di fatto, misurarsi con il proprio “essere”, con la personale dimensione emotiva, con la consapevolezza dell’errore.
S’erge allora maestosa la tenacia nel momento in cui s'è chiamati a sostenere una scelta giustificata, seria, anche se scomoda.
Sapientis est mutare consilium, recitavano i saggi dell’antica Roma implicitamente affermando che è un segno di grandezza la sincerità e la confessione dell’errore. (g.r.)