Roma – All'insegna di “Roma Ladrona”, 21 anni fa (1996) fu indetto un referendum per la costituzione della Repubblica Federale della Padania. 5 milioni di votanti e 97% di adesioni.
Le vicende giudiziarie del segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, hanno riempito le cronache dei media e l'attuale segretario, Matteo Salvini, ha dichiarato che nessuno ha nostalgia della Padania e che il referendum catalano è stata una forzatura estranea alla costituzione spagnola.
Il referendum del 22 ottobre, promosso da Lombardia e Veneto,* è previsto dalla costituzione italiana e chiede allo Stato maggiore autonomia, ma è un referendum inutile perché la richiesta allo Stato la può fare autonomamente la Giunta regionale, infatti, l'Emilia-Romagna ne ha già fatto richiesta senza indire alcun referendum.
Insomma, Lombardia e Veneto, hanno indetto un referendum inutile e costoso. A carico dei contribuenti lombardi e veneti.
Il fumo di allora, il fumo di oggi.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
* «Volete voi che la Regione, nel quadro dell'unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse?»