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TellusFolio > Nave Terra > Sì, viaggiare | | | | | | È uscito il “Nǘmmär Sèt” degli Antacǘch Venerdì 20 ottobre a Villa di Chiavenna la presentazione | | | Panorama di Villa di Chiavenna |
11 Ottobre 2017
Venerdì 20 ottobre alle ore 21 nel salone dell’oratorio di Villa di Chiavenna intitolato a don Peppino Cerfoglia, presso la chiesa parrocchiale di San Sebastiano, si terrà la presentazione del Nǘmmär Sèt, bollettino annuale del Gruppo di ricerca Antacǘch. Di oltre 250 pagine, il libro contiene articoli sulla storia e l’arte del comune della Val Bregaglia e si apre con la prefazione di Germano Caccamo, presidente dell’associazione. A lui si deve pure il primo dei contributi, in cui si ripercorre la storia della chiesa dell’Addolorata di Canete. Seguono gli articoli di Valerio Giorgetta sulle spese e le confische nei processi per stregoneria nel Seicento, di Marta Mangini sul reimpiego di alcune pergamene e di Stefano Galli su Antonio Danallo emigrato nel XVII secolo in Spagna, Portogallo e nelle Indie, dove fece fortuna. Gli ultimi articoli si devono allo stesso Galli, che si sofferma su alcune antiche incisioni rupestri rinvenute sui monti di Villa, a Cristian Copes, che parla della costruzione nel 1656 di due crotti a Posmotta, e ad Aldo Bonelli e Mariachiara Fois che, rispettivamente, si soffermano sul restauro della chiesa di Giavera e su quello di due sue interessanti tele. Entrambi i dipinti sono stati riconsegnati alla parrocchia al termine dei due interventi di restauro eseguiti dalla Fois. Una tela raffigurante la Pietà è stata riportata nella chiesa di Giavera a fine luglio del 2016, mentre la seconda, raffigurante l’Immacolata tra i santi Rocco e Sebastiano, in occasione della festa patronale lo scorso 20 gennaio è stata esposta nella chiesa parrocchiale, prima di essere anch’essa appesa sulla parete laterale della chiesa di Giavera. Chiudono il volume le cronache del parroco di Villa di Chiavenna don Remo Mazzoletti, in cui egli parla degli anni della seconda guerra mondiale, sul finire della quale il reverendo fu coinvolto in prima persona in quella che rischiò di diventare una guerra civile tra partigiani da una parte e repubblichini e soldati tedeschi dall’altra. Il parroco racconta una serie di eventi drammatici che, forse, lo segnarono per sempre. Nato a Dongo nel 1881, egli morirà nel 1956, dopo essere stato parroco a Villa di Chiavenna per ben 43 anni. (Guido Scaramellini) | | Articoli correlati
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