Almeno 1.299 bambini sono rimasti coinvolti dalle violenze in Siria nel 2016. Tra questi ben 652 hanno perso la vita, mentre 647 sono rimasti mutilati e feriti.
Lo denuncia un nuovo report dell’Onu diffuso nei giorni scorsi. In totale sono più di 8mila i bambini uccisi o mutilati lo scorso anno a causa di operazione belliche in diverse aree del mondo. Il dato peggiore è quello che riguarda i bambini afghani: ben 3.512 sono rimasti colpiti a causa delle violenze militari. Nello Yemen sono 1.340.
In totale, riferisce il report, i bambini uccisi lo scorso anno nel mondo sono oltre 8mila, mentre il numero di quelli rimasti colpiti dai conflitti armati è di oltre 15mila. Drammatica anche la situazione in Iraq, Sud Sudan, Congo, Somalia e Iraq. Sono dati agghiaccianti, che ancora una volta riportano l’attenzione sulle drammatiche conseguenze dei civili nelle zone del mondo afflitte da guerre. Le cifre sono approssimate verso il basso.
Per quanto riguarda lo specifico del dramma siriano, va ricordato che è dal 2013 che l’Onu ha smesso di contare il numero di bambini che hanno perso la vita in Siria e si teme che il numero sia quintuplicato. Il report indica il regime di al Assad e i suoi alleati come principali responsabili delle violenze ai danni di bambini, con 533 casi; all’Isis viene attribuita la responsabilità di 235 casi. Ben 851 sono i bambini reclutati o impiegati in azioni belliche, circa il doppio rispetto al 2015. Le scuole colpite lo scorso anno sono oltre 76, il 40% in più rispetto al 2015. Il report denuncia anche abusi sessuali e soprusi di vario genere.
Questo report mostra ancora una volta l’orrore della guerra e le crudeltà che provocano i conflitti armati. Che donne e che uomini diventeranno, se sopravviveranno, i bambini in queste aree del mondo? C’è da biasimare i minori che tentano la fuga, anche in condizioni disperate? Fino a quando si ignorerà tanta sofferenza?
Asmae Dachan
(da Diario di Siria, 10/10/2017)
»» Video servizio RSI, TG del 07/10/2017:
“ONU e bambini vittime delle guerre”