33. Si parlava del palazzo del governo, ho sempre pensato che l'architetto Muzio avesse interpretato con la sua opera lo spirito del Novecento italiano, non tutti i consiglieri condividevano il mio pensiero. Qualcuno mi disse che, avendo parlato con gli eredi di Muzio poteva con sicurezza affermare che questo architetto non era di certo un fascista, pensai che forse aveva ragione ma risposi che la sua opera appartiene senz'altro a questa ideologia. Mi guardò male, la matita disegnava sul foglio una vela di Brasilia, un uomo con tanga che legge il giornale, un avvoltoio anomalo col becco diritto, nomi di partiti emergenti, un oratore, un arrampicatore sociale, una donna che vorrebbe volare ed una testa mozza su di un'erma di gesso. Un prete di campagna ed un cardinale stanno sul fondo senza parlare.
Quando un disegno mi diverte a casa lo coloro per meglio ricordare l'assurdo di discussioni prive di senso, sono sicuro che lo spirito di chi aveva voluto un percorso interno entro il palazzo e su questo “passeggio” la galleria d'arte aveva ben chiaro il significato politico assegnato all'architettura.
Un periodo della nostra storia sta entro quel palazzo di sasso, gli encausti di Usellini nella sala conferenze al primo piano facevano sentire importante chi vedeva esaltato il proprio lavoro.
Mi sarebbe piaciuto che gli estensori del piano di coordinamento provinciale avessero attentamente studiato i significati di un'opera che poteva loro consigliare un progetto territoriale innovativo.
Giuseppe Galimberti
Disegni per raccontare il pensiero di un'epoca
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