32. Quando progetto mi diverte seguire strade diverse dalla strada ufficiale tracciata da norme e convenzioni: mi affascina la storia del cristianesimo, la considero necessità poetica nata nel tempo che usava la speranza come metodo per sopportare la vita. Il Dio ebraico era troppo cattivo per la fragilità dell'uomo, l'uomo Dio del cristianesimo lo rende dolce nell'amore: stavo disegnando una chiesa per un concorso d'architettura, il momento che sto vivendo io lo sento come tragedia perché nega alla speranza il compito di rendere meno cattiva la vita. La speranza è astrazione e mi sembra poco credibile nel materialismo dell'avere che qualifica l'uomo di oggi.
Ho sempre assegnato all'architettura il compito di migliorare la qualità della vita, ma la qualità della vita per me non è certo sentir sulla pelle la temperatura costante dell'aria condizionata o poter sedere nel sedile avvolgente dell'auto da 180 cavalli, la qualità della vita per me sta nella capacità di sentire la potenza della bellezza. La bellezza è nella tecnologia che sa portare in una piazza antistante la chiesa l'immagine dell'arte, la chiesa stessa con la sua facciata di marmo statuario bianco sarà supporto per lo spettacolo che ogni sera si rappresenta per illustrare alla gente la storia della cristianità raccontata in migliaia di opere d'arte: l'angelo che annuncia a Maria la sua futura gravidanza è rappresentato in centinaia di tele, ogni artista l'ha voluto con le sembianze della bellezza da lui ritenuta sintesi del suo modo d'interpretare la vita, a me sarebbe piaciuto veder proiettata l'immagine del mio angelo annunciante per inserirmi nella continuità della storia.
Giuseppe Galimberti
Disegni per raccontare il pensiero di un'epoca
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