Il titolo de la Repubblica di lunedì 28 agosto 2017: “Migranti e Libia, la svolta dell’Europa” dà una bella notizia che premia il governo italiano, con una lode specifica al ministro dell’interno Minniti per come ha trattato la questione dei migranti.
Il presidente Tajani: “Per Tripoli 6 miliardi di aiuti come quelli concessi alla Turchia” e Merkel: “L’Italia e la Grecia non saranno più lasciate sole. Il sistema di Dublino è superato” sembrano intonare un coro favorevole.
Sarebbe paradossale, e per questo possibilissimo, che la svolta sull’accoglienza dei migranti non si completasse col riconoscimento dell’unica cittadinanza europea ai 500 milioni di europei, oggi italiani, greci, spagnoli, portoghesi, francesi, tedeschi, olandesi, belgi, lussemburghesi, austriaci, ungheresi, polacchi, danesi, svedesi, finlandesi, irlandesi, danesi, maltesi, ciprioti, estoni, lituani, lettoni, sloveni, cechi…. Io invito il nostro governo e tutti i nostri parlamentari ad affrontare la questione interna dello ius soli con decisione e positività senza badare ai cori contrari.
I nostri mille parlamentari hanno l’occasione favorevole per apparire decenti e trascinar dietro a sé tutta la dirigenza politica europea. L’Europa sembra favorevole, pronta per unire la galassia degli Stati separati. Altrimenti l’accoglienza dei non europei resterà impraticabile dalla matrigna Europa, incapace di essere un’unica madre della propria gente.
I nostri parlamentari vogliono riscattarsi del violentissimo no ricevuto nel referendum del 4 dicembre scorso? Sono capaci di farne una buona? Votino sì allo jus soli italiano e diventino belli agli occhi degli altri politici europei.
Lo chiedo da settantenne disincantato che si piega all’urlo del bambino che ha dentro: le cose belle possono accadere perfino in politica! I lettori si uniscano ed amplifichino il mio urlo: unica cittadinanza europea agli europei!
Carlo Forin