27. Una porta ha spalle e cappello in arenaria verde del monte Calvario a Tresivio, in una giornata di sole un uomo appena sveglio esce per esprimere la sua gioia di esser nel mondo. La biro si muove sul foglio e annota anche parole che san raccontare la tristezza di chi non sa vivere la luce della mattina d'estate, i partiti hanno messo le mani in ogni angolo della società, non si discute dell'ombra che serve ad esaltare la modanatura di una porta di pietra, si parla a vanvera. Il successo della lega nelle elezioni ha sistemato all'interno del consiglio dell'ordine professionale architetti che negano alla continuità il diritto d'esistere. Per me è difficile accettare chi vuole una società di separati, «il nord che paga le tasse deve tenersele per sé». Ascolto e la mente disegna una porta in tufo pugliese. Mi permetto di far osservare che la pietra valtellinese ha un colore ed una struttura che appartiene alle Retiche, il tufo a Lecce ha permesso di realizzare porte barocche colorate di bianco tendente all'ocra. Le due pietre sanno accogliere il sole e lo raccontano in modo diverso, sono due aspetti della continuità.

Sento nell'aria il fastidio di chi non vuole accettare la cultura come elemento d'unione e non di separazione, parlare di soldi è più logico in una società che vive sull'avere. La cattedrale di Trani o Castel del Monte non sanno parlare agli uomini del nord?

L'architettura è politica. La forma esprime il carattere del luogo, oggi la forma omologata dell'edilizia remunerativa racconta la politica che costruisce noia per uomini annoiati, io preferisco che le tasse servano ad aiutare chi ha l'intelligenza di costruire bellezza sia esso del nord o del sud.

Giuseppe Galimberti

Disegni per raccontare il pensiero di un'epoca

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