Sabato 1° luglio, nell’Auditorium della Casa delle Culture e della Musica di Velletri, si è tenuto uno splendido recital pianistico di Carlo Grante, un concerto che fungeva da cerniera tra due manifestazioni, costituendo l’inizio della Stagione estiva “Il Chiostro in Musica” prevista tra luglio e settembre, e insieme la conclusione dell’intenso e concentrato “Festival Piano Forum”, una settimana di incontri, masterclass, conferenze e concerti, con la partecipazione di Carlo Grante, Adriana Silva e Irene Veneziano che aveva tenuto il magnifico recital pianistico inaugurale. Anche quest’ultimo aveva nello stesso tempo concluso il segmento primaverile denominato “I Concerti dell’Auditorium”: tutte manifestazioni musicali che si susseguono con continuità e che sono organizzate dall’Associazione Culturale Colle Ionci e dall’Accademia di alto perfezionamento Musicale Roma Castelli, con il patrocinio della Fondazione di partecipazione Arte e Cultura della Città di Velletri.
Chopin Dreams era il titolo del recital di Carlo Grante, titolo derivato dall’omonima raccolta di pezzi – una vera e propria moderna suite – che il compositore americano contemporaneo Bruce Adolphe ha dedicato allo stesso Carlo Grante, essendo stato ispirato, come afferma l’autore stesso, “dal suo virtuosismo penetrante e dal suo pianismo preciso”. Tale composizione, che occupava tutta la prima parte del concerto, è costituita da sei brani con titoli moderni ma riecheggianti nomi di composizioni chopiniane, che spesso vengono in qualche modo citate al loro interno, e tuttavia non vuole essere, come qualche volta fa quest’autore, un divertimento parodistico di brani famosi rielaborati in stile moderno e forse improbabile, ma piuttosto, come dice lo stesso Adolphe, un’autentica composizione originale in cui egli immagina – “sogna” – di essere uno Chopin redivivo, integrato nel melting pot della New York di oggi, e che sbarca il lunario con la musica suonando nei Jazz Club e nelle feste della comunità ebraica, cui lo stesso autore appartiene.
Nella seconda parte si tornava allo Chopin autentico con l’integrale dei 4 Scherzi, un genere di composizione pianistica creato dallo stesso Chopin, il quale prende spunto e rielabora la forma originaria dello Scherzo, cioè quella di movimento di Sonata o di Sinfonia. Come spiegava ulteriormente il presentatore del concerto, Giancarlo Tammaro, gli Scherzi sono le composizioni di Chopin più drammatiche, cioè più ricche di contrasti – tra lento e veloce, piano e fortissimo, cantabilità e crudezze sonore – e, tranne il quarto, op.54, che appare di carattere più sereno e distaccato, sono legati ad episodi che hanno segnato profondamente la vita dell’autore: il primo, l’op.20, si riferisce alla solitudine nella Vigilia di Natale a Vienna, poco dopo la partenza da Varsavia che stava per essere occupata dai Russi dall’Impero Zarista, il secondo, op.31, alla rottura del fidanzamento con Maria Vodzinska ed il terzo, op.39, alle tetre fantasie che lo assalivano durante i solitari soggiorni nella Certosa abbandonata di Valdemosa a Maiorca. Si tratta insomma di composizioni di grande partecipazione emotiva che Carlo Grante sapeva rendere ottimamente, con fraseggio e varietà di ritmi e di dinamiche decisamente appropriati.
Un pubblico attento e partecipe indirizzava all’interprete lunghi e calorosi applausi: un indice di soddisfazione anche per il “Festival Piano Forum” appena concluso e un augurio per la Stagione estiva “Il Chiostro in Musica” appena iniziata.
Nick da Rocca
Info:
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» Festival PIANO FORUM
» I Concerti dell’Auditorium: marzo-giugno 2017
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