Quel ponte che finalmente
ci accoglie là dove
la voce del Bitto
diventa cascata
e canta strisciando
fra i massi il suo
raccontarsi di fonte.
Poi subito torna a scavare
fra forre e correnti
la sua devozione alla valle
in gole scroscianti e profonde.
In alto le pievi
ammaliate d'azzurro
e il sole che sale allo zenit
portando l'aroma dei boschi
a mescere in cielo
misteri e profumi,
dai grandi castagni
alle bianche betulle
dai cespi dell'erica lilla
ai timi odorosi,
dai soffi di bianche farfalle
ai voli che seguono il vento
perdendosi in larve di luce
coi nostri pensieri infiniti.
Gisella Passarelli
(Morbegno, 17/10/1913 – 11/07/2010)