Mercoledì scorso una nota di Regione Lombardia riferiva di non aver commesso «Alcuna violazione della legge, in quanto la proposta di iniziativa popolare sui farmaci cannabinoidi deve prima completare il suo iter in Commissione e pertanto non è ancora giunta all'attenzione del Presidente del Consiglio regionale per l'inserimento nell'ordine del giorno delle sedute consiliari».
In risposta alla nota interna del Pirellone, la dichiarazione di Barbara Bonvicini, segretaria Associazione Enzo Tortora Radicali Milano, presente martedì quando la polizia è intervenuta per impedire che il tesoriere di Associazione Luca Coscioni Marco Cappato cedesse cannabis, in violazione dell'articolo 73 del Testo unico stupefacenti, a due malati lombardi muniti di regolare prescrizione.
«La Regione ci informa che nessuna legge è stata violata da parte della Regione Lombardia, in quanto la proposta di legge popolare per la regolamentazione della Cannabis Terapeutica è al vaglio della Commissione Sanità: ricordiamo al Presidente Cattaneo il comma cui facciamo riferimento quando parliamo di violazione. È il comma 3, contenuto dell'articolo 9 della legge regionale n. 1/1971 che disciplina l'iniziativa popolare dei cittadini. Recita così: «Qualora la proposta non venga iscritta nel calendario dei lavori del Consiglio entro i termini indicati dal primo comma (90 giorni), essa si considera iscritta di diritto all'ordine del giorno del Consiglio e viene discussa nella prima seduta, con precedenza su ogni altro argomento. Le proposte sono portate all'esame del Consiglio nel testo redatto dai proponenti».
Bonvicini continua: «Come si evince dal testo, la norma non fa alcun riferimento alla discussione delle proposte in commissione e Regione Lombardia non può invocare scuse per eludere il termine dei 3 mesi. Il vincolo dei 90 giorni si riferisce alla calendarizzazione in plenaria e rappresentano, in assenza di altri rimandi normativi, il tempo riservato alla discussione e all'approfondimento da parte della commissione consiliare competente. Se così non fosse, basterebbe bloccare qualsiasi proposta popolare nella fase preliminare al dibattito in aula per vedere annullati i diritti politici dei cittadini. Oltre che ad essere un aspirante moralizzatore, il presidente Cattaneo è anche un maldestro giocatore del gioco delle tre carte. Non gli chiediamo altro se non che si occupi di far rispettare la legge».
Associazione Enzo Tortora
Radicali Milano