Il Presidente generale Vincenzo Torti ricorda le disposizioni dell'art. 2 del Codice della Strada, secondo il quale i mezzi motorizzati non possono circolare su itinerari non classificati come strade.
Il raduno è in programma i prossimi 10 e 11 giugno
Milano – La sede centrale del Club alpino italiano conferma il pieno appoggio alle associazioni alpinistiche dell’area dolomitica nell'esprimere la più netta contrarietà alla 2ª edizione del raduno “Quad in quota”, prevista i prossimi 10 e 11 giugno in zona Falcade - Passo San Pellegrino, tra le province di Belluno e Trento.
La manifestazione dovrebbe riguardare oltre 50 di questi veicoli con partenza dall'Agordino, per percorrere quasi 100 km, dei quali ben 70 su sterrati in area dolomitica, utilizzando strade per lo più forestali, piste boschive, pascoli, e affrontare, infine, la salita a Col Margherita lungo le pista da sci del comprensorio di Falcade e Moena.
CAI Veneto, Società degli alpinisti tridentini, CAI Alto Adige, CAI Friuli Venezia Giulia e Alpenverein Südtirol rilevano che si tratta di una iniziativa manifestamente dannosa per l’ambiente e culturalmente inaccettabile, per l'impatto che ne deriverà in termini di rumore, di emissione di gas di scarico, di rottura della cotica erbosa delle piste da sci, a causa del passaggio di tanti mezzi su strade dedicate all’uso forestale e sulle piste da sci.
Il Presidente generale del CAI Vincenzo Torti, oltre a condividere tale pieno appoggio e le sue motivazioni, ribadisce quanto più volte ricordato e cioè che i mezzi motorizzati, già in forza delle attuali disposizioni del Codice della Strada, in particolare dell’art. 2, non possono circolare su itinerari che non sono classificati come strade per la percorrenza di mezzi a motore. Con invito alle autorità competenti a fare rispettare tali normative.
Club Alpino Italiano