20. Un pellicano ha nel becco tre sgombri grassi, li vorrebbe offrire ai due personaggi che le stanno vicino ma questi sono a dieta.
L'umanità del moderno vive nella paura di non essere accettata se ha qualche chilo di troppo sulle natiche: fra un mese si andrà al mare e non si può mettere il tanga sul fisico non proprio perfetto.
L'ordine professionale discute sulla normativa riguardante gli ascensori, io sono da sempre convinto che non si può voler normare anche il tipo di abito adatto per servirsi dell'ascensore, la norma per garantire la sicurezza, vorrebbe un marchio certificante la non infiammabilità del tessuto di chi sale sulla macchina oleodinamica pur essa certificata.
Mi diverte pensare ad un sistema di salita non normato e che permetta al fisico poco allenato di dare a bicipiti un poco mollicci un tono per ben figurare sulla spiaggia di Rimini nelle ferie agostane.
Il pellicano mi dà ragione ma non sa parlare, sbatte le ali: io so quello che intende dire ma chi discute di normativa non vede nulla, discute e discute sulla forma del marchio dell'abito adatto agli ascensori, si auspica si indica un concorso pubblico per ottenere un marchio di gran qualità.
Io seguo il volo del pellicano, esso mi porta sull'isola greca dove un tempo regnava Ulisse. A lui nessuno chiedeva il marchio capace di garantire la qualità dell'arco di corna, i suoi bicipiti la conoscevano bene.
Propongo un consiglio con un aedo che sappia cantare le gesta dell'ordine professionale: la proposta viene bocciata all'unanimità.
Giuseppe Galimberti
Illustrazione. La biro non ha colori, il cielo è azzurro ed il mare blu scuro, il pellicano ha piume bianche rosate le figure sono invece di un bianco assoluto. Penso ai colori e la noia sparisce.
Disegni per raccontare il pensiero di un'epoca
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